Cicala mom amour

Da Teoderica

Le cicale sono insetti con il corpo di forma tozza, la testa considerevolmente larga con due paia di ali trasparenti e membranose che a riposo vengono tenute a tetto al di sopra del corpo. La lunghezza si aggira intorno ai 2-4 cm. Vivono sugli alberi di diversa specie e sulla vegetazione.
Le cicale sono celebri soprattutto per il canto dei loro maschi che emettono un suono stridente e monotono. Il suono prodotto è alto, continuo e stridulo.
Le larve delle cicale sono sotterranee e possiedono zampe anteriori scavatrici grazie alle quali si spostano da una radice all'altra per nutrirsi. La larva della specie descritta ha uno sviluppo preimmaginale che dura ben quattro anni: al termine, la ninfa matura lascia il terreno e ne sfarfalla l'adulto.





Nelle campagne il cicaleccio accompagnava i mietitori nelle loro fatiche, facendoli meditare sull'ingiustizia che lì a poco avrebbero subito nella spartizione del raccolto col padrone. Spesso pensavano che il canto non annunciasse che questo, tanto che, in Romagna, accatastando i covoni, ripetevano amaramente: "Dice la cicala al cicalino: il grano al padrone e la paglia al contadino".
Un'altra caratteristica della cicala è quella di avere gli occhi molto sporgenti, quasi stessero per schizzare fuori dalla testa. In un'antica leggenda si diceva: «Una volta, tanti anni fa, un cuculo lavorava nella costruzione di una casa, trascinandosi su e giù per le scale portando sulle spalle la calce, ed aiutandosi, per la gran fatica, ripetendo so pu', so pu', so pu' (su pure, su pure, su pure). Un'insolente cicala, posata poco lontano, lo canzonava dicendogli: dai, dai, dai (dagli, dagli, dagli). Il cuculo, persa la pazienza, la rincorse, raggiungendola proprio in una bottega di un fabbro, dove, preso un martello, la schiacciò su un'incudine, facendogli schizzare gli occhi fuori dalla testa».
La proverbiale inoperosità della cicala, traspare anche da un detto bolognese: Gratar la panza alla zigala (Grattare la pancia alla cicala), riferito a chi se ne sta in panciolle tutto il giorno e chiacchiera tanto per far trascorrere il tempo.
Un gioco molto comune tra i fanciulli era quello di catturare questi insetti alla mattina, quando erano ancora intorpiditi dal freddo della notte, per poi infilarvi una pagliuzza nell'addome. Dopo tale tortura, le cicale non erano più in grado di cambiare direzione nel volo, ed erano costrette a volare in linea retta fino a quando non cadevano stremate dalla fatica. Di questo crudele trastullo fanciullesco, resta il detto "Andar dritto come la cicala con la paglia nel sedere", riferito a chi, dopo avere subito un torto, cammina via dritto, senza mai voltarsi. Comunque sia, il canto della cicala era di buon augurio, specialmente se lo si udiva nel mese di settembre. A Modena dicevano che "Se la cicala canta in settembre, non comprare frumento da vendere", in quanto il suo canto era il segno che la buona stagione si era conservata a lungo, permettendo ai contadini di fare scorte alimentari per l'intero inverno.


http://www.naturamediterraneo.com/cicala/
acquarello di Teoderica


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Maria Pawlikowska-Jasnorzewska

    La „Saffo polacca” Poetessa della vita e dell’amore      Maria Pawlikowska-Jasnorzewska nacque a Cracovia il 20 novembre 1893. Leggere il seguito

    Il 03 maggio 2015 da   Paolo Statuti
    POESIE, RACCONTI, TALENTI
  • Il Glucomannano dalla radice del Konjac

    Si estrarre dalla radice di Konjac, il glucomannano è una fibra alimentare idrosolubile (solubile in acqua) famosa in tutto il mondo per le sue proprietà... Leggere il seguito

    Il 25 aprile 2015 da   Cristina Aloisi
    DIARIO PERSONALE, TALENTI
  • Sono deboli le vie del piacere.

    Titubano, dileguano poi rincrudiscono, si sciolgono, tacciono. Si compiono sempre. E in tutto questo io ci vedo cose prese forse a casaccio, come il loto... Leggere il seguito

    Il 21 aprile 2015 da   Foscasensi
    CULTURA, TALENTI
  • Piante calde e fredde

    Le piante medicinali si dividono in "calde e fredde." Gli Amerindi (Indigeni d'America), le piante officinali (organismi vegetali usati nelle industrie... Leggere il seguito

    Il 20 aprile 2015 da   Cristina Aloisi
    DIARIO PERSONALE, TALENTI
  • PRESENZA LUCANA” – 25° Anno – Paesaggi e flora della Basilicata

    PRESENZA LUCANA” – 25° Anno – Paesaggi e flora della Basilicata Dopo la serata dedicata a “la scoperta dell’America” e a tutta l’arte della navigazione e l... Leggere il seguito

    Il 16 aprile 2015 da   Lalunaeildrago
    TALENTI
  • Una Tana davvero particolare

    Nei due articoli “La storia delle Api e del Miele I° parte” e “La storia delle Api e del Miele 2° parte” che avevo scritto tempo fa, vi avevo ben spiegato la... Leggere il seguito

    Il 10 aprile 2015 da   Topinapigmy
    DIARIO PERSONALE, TALENTI