Quelli di Barabba hanno uscito un altro ebook, che è una cosa, per così dire, libera e gratuita e la trovate qua. Si parla di cicatrici, dentro ci sono anche le mie, che a scanso di equivoci le metto anche qua.
(Posizione)
Sono due in fondo alla schiena. Sono fatte con le
stanghette verticali tagliate dall’orizzontale come i giorni
dei carcerati nei fumetti della settimana enigmistica, che
nella vita reale non lo so se è effettivamente così.
(Cause)
Mi arrampicavo su un cancello ero bambina sono
scivolata e mi sono arrotata nel filo spinato.
Mi arrampicavo su un albero a scout con un coltello fra i
denti per montare un telone, sono scivolata e mi sono
abrasa tra i rami.
È branding, rappresenta la lotta dell’io nella quotidiana
affermazione del super-me.
Sono morsi di piraña.
Sono morsi di chiwawa.
Sono morsi di Gremlins che hanno mangiato dopo la
mezzanotte.
Pratico il sadomaso.
Avevo questi due grossi nei in fondo alla schiena, anzi un
grosso neo e una grossa ciste. Quanto alla ciste la
dermatologa aveva detto che poteva essere una cosa di
derivazione nervosa e che dovevo toglierla, però nel prima
nel durante e nel dopo non dovevo essere messa sotto
pressione, rimproverata e possibilmente neanche portare
lo zaino. È stato il mese migliore di tutte le medie. Quanto
al neo ero invece alle superiori e un’altra dermatologa
aveva detto di togliere pure quello. Allora sono capitata da
due chirurghi di dubbia abilità, uno tra l’altro mi ha dato
una pacca sul culo e se chiudo gli occhi vivo in un mondo
migliore in cui si muore perché falene giganti ti entrano
nelle orecchie e ti mangiano la corteccia cerebrale. E lui ne
morì.
(Conseguenze)
Quando chi le vede, se le vede, mi chiede come me le
sono fatte, penso sempre a storie più interessanti di quella
vera da poter raccontare, poi non lo faccio, e me ne cruccio.