Cicerchia molisana

Da Cinziaceccolin

 Il piatto che vi propongo oggi, è un legume povero della tradizione molisana che avevo solo sempre sentito nominare ma in realtà non l'avevo mai visto e tanto meno cucinato e poi, come succede spesso, vai a fare la spesa e succede che trovi prodotti di cui senti parlare e così, scatta inevitabilmente l'acquisto. Almeno questo è ciò che succede a me!. Il problema è che sulla confezione, a parte esserci scritto Cicerchia molisana, e i consigli per l'ammollo di almeno 6 ore, più altre 2 ore circa di cottura, non c'era scritto nient'altro.. E così, ho preparato la cicerchia, esattamente come preparo di solito le lenticchie e il risultato è stato buono. Ma come dico spesso, bando alle ciance ed eccovi la facile ricetta.
Ricetta per Cicerchia con pancetta per 4 persone:
250 gr di cicerchia un goccio d'olio d'oliva100 gr di pancetta dolce a cubettiuna cipolla piccola o uno scalogno2 cucchiai di concentrato di pomodorosale pepe o peperoncino un pizzico (facoltativo)rosmarino  

  1. Per prima cosa mettete a mollo per una notte la cicerchia.
  2. Trascorsa la notte, cambiate l'acqua alla cicerchia e buttate le pellicine che sono salite in superficie.
  3. A questo punto fate bollire in acqua poco salata la cicerchia per un'ora e mezza circa a fuoco moderato, quando sarà quasi cotta, in una padella con un goccio d'olio d'oliva, fate appassire leggermente la cipolla o lo scalogno tritato finemente.
  4.  Prima che diventi scuro, aggiungete la pancetta tagliata a dadini, fate soffriggere per qualche minuto e poi unite la cicerchia ormai cotta con un poco di acqua di cottura rimasta.
  5. Aggiungete anche il concentrato di pomodoro e fate consumare lentamente a fiamma dolce.
  6. Aggiustate di sale e aggiungete un poco di pepe oppure peperoncino e portate a termine la cottura. 
  7. Servite calda. 


Qui sotto qualche notizia sulla cicerchia, presa dal web: 
La cicerchia è un legume ormai dimenticato e scomparso dalle nostre tavole. La cicerchia ha origini molto antiche, arriva dal medioriente. Greci e Romani se ne cibarono. Per secoli in Italia ci si nutrì anche di cicerchie. I contadini la mangiavano quando avevano poco da portare in tavola: ne facevano una purea dopo che le cicerchie erano state bollite, saltate in padella con aglio e peperoncino. Si mangiava con pane duro spezzato in piccoli pezzi.Oggi è coltivata solamente in alcune zone dell'Italia centrale in quantità limitate, mentre è diffusamente coltivata per il consumo umano in Asia e Africa orientale. È anche nota con il nome di pisello d'erba, veccia indiana, pisello indiano, veccia bianca, almorta o alverjón (Spagna), cicerchia (Italia), guaya (Etiopia), e khesari (India). Le Regioni Lazio, Marche, Molise, Puglia ed Umbria hanno ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, per le cicerchie prodotte in varie zone delle regioni stesse, il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale italiano.
Come tutti i legumi ha caratteristiche nutrizionali interessanti, sia per l’elevato contenuto di proteine e amido sia per la scarsa quantità di grassi. Buona la presenza di vitamine B1, B2 e PP, calcio, fosforo e fibre. 
Anticamente "aver mangiato le cicerchie" sostituiva il detto "aver le traveggole": si credeva infatti che questo legume causasse problemi alla vista, forse perchè non le si metteva in ammollo prima di consumarle o perchè non le si cucinava il tempo necessario per elminare la latirina, una sostanza tossica che può essere nociva al sistema nervoso (in caso di abuso!).
 Dopo averla tenuta in ammollo per 12 ore (meglio ancora 24 ore) ed aver scartato l'acqua, si cuoce per un'ora e mezzo. si può quindi esaltarne il gusto con un buon soffritto di cipolle, o se si preferisce la tradizione, si può accompagnare con generose tagliatelle tirate a mano oppure renderla protagonista di una zuppa saporita.  Ottima in insalate con sedano e carote, è apprezzabile anche se la si mangia senza alcun accompagnamento.
Con questa ricetta, partecipo al Weekend Herb Blogging,questa settimana ospitato dalla carissima Elena di Zibaldone Culinario!
Il WHB è una raccolta settimanale, in cui i vegetali sono i protagonisti principali.
Siano esse verdure, frutta, fiori o erbe aromatiche.
Si possono pubblicare ricette di cucina, di cui devono essere l'ingrediente principale, o descrizioni del vegetale con le qualità, i benefici che apportano al nostro organismo e il loro uso in cucina.
Questo evento è iniziato nel 2005 e continua ogni settimana da allora.
La fondatrice è Kalyn di 
Kalyn’s Kitchen che ha pensato di postare le foto delle sue piante prendendo spunto all'evento settimanale Sweetnicks, dove bisognava partecipare con le foto dei propri cani e gatti, a cui lei però non poteva partecipare essendone sprovvista!!
Dal novembre del 2008, l'organizzatrice internazionale di questa raccolta è Haalo del blog 
Cook (almost) Anything At Least Once.
Esiste una edizione italiana e  l'organizzatrice è  Brii del blog
 Briggishome e qui potete trovare tutte le raccolte settimanali.

Vi auguro una buona giornata,a presto,Cinzia 

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