Partiamo con il Tour of Oman. La fuga di giornata parte, composta da sei uomini, nella prima parte di gara. Tra loro ci sono Bernard Eisel e il giovane italiano Oscar gatto, vincitore di una tappa allo scorso Giro d'Italia. Il vantaggio non decolla mai e sull'impulso del lavoro della Katusha i battistrada vengono ripresi quando mancano ancora 15km alla fine. Prima dell'attacco della salita lavorano l'Omega Pharma per Peter Velits e la Radioshack-Nissan per Fuglsang. A rompere gli indugi, però, è lo stesso Nibali, che prova a staccare tutti. L'unico che riesce a tenere le ruote è Velits, che deve cedere nel finale, giungendo all'arrivo con 10'' di ritardo. Conclude il podio il francese Sandy Casar, a 25''. In classifica generale il messinese paga un solo secondo a Velits, che nella giornata di domani, con la passerella fino a Matrah Corniche, dovrà solo guardarsi dalle cadute e da possibili abbuoni. Come detto al Laigueglia la vittoria è stata colta da un altro alfiere della Liquigas, Moreno Moser, nipote del grande Francesco. Si tratta della prima da professionista, conquistata in una corsa che il suo, per ora, più illustre parente non aveva mai vinto. Dopo una ventina di chilometri Ermeti e Balloni riescono a far partire la fuga, alla quale si accodano Dodi, Osorio e Garofalo. Il vantaggio sale fino a 9', salvo diminuire drasticamente quando Liquigas e Acqua e Sapone decidono di fare sul serio. Quando anche l'Astana decide di dare una mano l'azione è annullata: mancano ancora 30km al traguardo e la Liquigas prende in mano la situazione. Grazie al lavoro dei compagni, tra i quali Ivan Basso in versione gregario di lusso, Moser può colpire gli avversari con un'unica stoccata, che lascia tutti a bocca asciutta. Secondo classificato Rubiano, che ha preceduto Matteo Montaguti. Buon risultato per l'Italia anche alla Volta ao Algarve, dove Matteo Trentin, Omega-QuickStep, si è piazzato secondo dietro il compagno Gerald Ciolek. Terza posizione per Heinrich Haussler. Gianluca Santo
Ciclismo: giornata azzurra. Vincono Nibali e Moser
Creato il 18 febbraio 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurraPartiamo con il Tour of Oman. La fuga di giornata parte, composta da sei uomini, nella prima parte di gara. Tra loro ci sono Bernard Eisel e il giovane italiano Oscar gatto, vincitore di una tappa allo scorso Giro d'Italia. Il vantaggio non decolla mai e sull'impulso del lavoro della Katusha i battistrada vengono ripresi quando mancano ancora 15km alla fine. Prima dell'attacco della salita lavorano l'Omega Pharma per Peter Velits e la Radioshack-Nissan per Fuglsang. A rompere gli indugi, però, è lo stesso Nibali, che prova a staccare tutti. L'unico che riesce a tenere le ruote è Velits, che deve cedere nel finale, giungendo all'arrivo con 10'' di ritardo. Conclude il podio il francese Sandy Casar, a 25''. In classifica generale il messinese paga un solo secondo a Velits, che nella giornata di domani, con la passerella fino a Matrah Corniche, dovrà solo guardarsi dalle cadute e da possibili abbuoni. Come detto al Laigueglia la vittoria è stata colta da un altro alfiere della Liquigas, Moreno Moser, nipote del grande Francesco. Si tratta della prima da professionista, conquistata in una corsa che il suo, per ora, più illustre parente non aveva mai vinto. Dopo una ventina di chilometri Ermeti e Balloni riescono a far partire la fuga, alla quale si accodano Dodi, Osorio e Garofalo. Il vantaggio sale fino a 9', salvo diminuire drasticamente quando Liquigas e Acqua e Sapone decidono di fare sul serio. Quando anche l'Astana decide di dare una mano l'azione è annullata: mancano ancora 30km al traguardo e la Liquigas prende in mano la situazione. Grazie al lavoro dei compagni, tra i quali Ivan Basso in versione gregario di lusso, Moser può colpire gli avversari con un'unica stoccata, che lascia tutti a bocca asciutta. Secondo classificato Rubiano, che ha preceduto Matteo Montaguti. Buon risultato per l'Italia anche alla Volta ao Algarve, dove Matteo Trentin, Omega-QuickStep, si è piazzato secondo dietro il compagno Gerald Ciolek. Terza posizione per Heinrich Haussler. Gianluca Santo
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