Seconda vittoria per la Quick Step in questo Giro d'Italia con Jerome Pineau, che ha regolato in volata i compagni di fuga: il connazionale Fouchard e il giapponese Arachiro.
Per la Francia si è trattato di un ritorno al successo, che mancava dal 2005, e della prima volta sul podio per un corridore giapponese.
Addirittura vorrei sottolineare come Pineau, vincitore di tappa, sia nato il 2 gennaio 1980, ovvero 20 anni dopo la morte di Coppi.
Ho citato non per caso il Campionissimo, in quanto la frazione odierna era dedicata proprio a lui, si è passati vicino Castellania, per arrivare a Novi Ligure.
La vittoria di Pineau a mio giudizio è meritatissima, in quanto egli e i suoi compagni di fuga hanno avuto il merito di provarci e crederci fino alla fine.
Il gruppo ritengo abbia sottovalutato questo attacco, e abbia pure fatto male i calcoli non riuscendo più a ricucire lo strappo.
Non c'è stato l'accordo infatti tra le squadre dei velocisti, ha tirato la Lampre, la quale poi pensava avrebbe fatto lo stesso la Garmin, ma non c'è stato nulla da fare.
Il risultato finora è stato un Giro scoppiettante a mio parere, anni luce dalla noia.
La maglia rosa è rimasta ancora a Nibali.