Il doping corre sempre più veloce dell’antidoping e delle autorità che cercano di contrastare questo triste fenomeno. Arriva dalla Germania l’ultima novità in materia, allo stato dell’arte impossibile da rintracciare se non attraverso un percorso investigativo “tradizionale”: il trattamento del sangue con autoemotrasfusione e “bombardamento” con raggi ultravioletti.
In sostanza, l’atleta si fa prelevare una dose di sangue che poi viene sottoposta alla manipolazione di cui sopra e infine reintrodotta nella normale circolazione; a quanto pare, questo trattamento (già utilizzato negli anni ’80 dagli atleti della Germania dell’Est) può migliorare l’ossigenazione del sangue.
In tutto questo, cosa c’entra il ciclismo? C’entra eccome, dal momento che sembra che un dottore, tale Andreas F., sia stato sospeso dal Comitato Olimpico tedesco perché sospettato di somministrare questa procedura nel corso del camp preparatorio di Erfurt. Ad Erfurt si allenano le squadre del pattinaggio di velocità, ma anche i ciclisti di strada, pista e cross.
Le indagini, cominciate nell’aprile 2011, dimostrerebbero il coinvolgimento del dottor Andreas F. in un “uso illegale di procedure mediche a scopo di doping”, secondo gli inquirenti. Al momento tra gli iscritti nel registro degli indagati risultano una pattinatrice (già individuata) e – si vocifera – uno o più ciclisti.