Archiviato il pavé con lo strapotere del belga Tom Boonen, adesso la scena del grande ciclismo internazionale passa sulle Ardenne, con il trittico formato da Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi. Domani sarà al via la 45esima edizione della corsa olandese, sulle strade del prossimo Mondiale di settembre, una gara che negli ultimi anni ha sorriso più volte ai colori azzurri, sempre sul podio dal 2002 al 2008 (tranne nel 2006) e primi con Bartoli, Rebellin, Di Luca e Cunego.
Il percorso, 257 chilometri con partenza a Maastricht, è il solito delle ultime edizioni, con ben 31 muri che renderanno veramente difficile la vita anche ai migliori corridori. La prima asperità importante si trova dopo 215 km, quando il plotone affronterà il Wolsfberg, e poi sarà un continuo crescere fino all’arrivo: Lorberg, Gulperberg, Kruisberg, Eiserbosweg, Fromberg e Keutenberg (salita breve ma con pendenza media del 9,4%) sono infatti solo il preludio al Cauberg, il muro storico della classica delle Ardenne. Qui, ai meno 1200 metri, si deciderà la corsa, che negli ultimi due anni ha sempre visto trionfare il belga Philippe Gilbert.
Proprio quest’ultimo, però, non è al meglio in questa stagione e lui stesso ha dichiarato di non essere il favorito, per una corsa che si dimostra più imprevedibile che mai. Analizzando il tracciato e basandoci anche sui primi mesi dei maggiori scattisti/scalatori, il più in forma, e per questo leggermente avvantaggiato, non può che essere il giovane talento slovacco Peter Sagan, che ha già trionfato in una tappa alla Tirreno-Adriatico, si è ben difeso nelle Fiandre e adesso punta al colpaccio in una classica sicuramente più adatta alla sue caratteristiche da finisseur. Non di meno, ci sono gli iberici Samuel Sanchez e Alejandro Valverde, in grande spolvero alla Klasika Primavera, che puntano a aggiudicarsi un titolo che alla Spagna manca fin dagli esordi. In grande condizione è apparso pure il francese Thomas Voeckler, vincitore mercoledì della Freccia del Brabante, nonché il connazionale Sylvain Chavanel, finalmente capitano della Omega Pharma-Quick Step dopo due mesi di duro lavoro per Tom Boonen.
Gli italiani, dopo gli exploit (mancati) sul pavé, si presentano con nomi diversi, a partire da Vincenzo Nibali (il quale, fermo dal giorno della Milano-Sanremo, proverà la gamba in vista della Liegi, suo vero obiettivo), passando per Damiano Cunego e Diego Ulissi, che potrebbe essere la rivelazione dell’Amstel 2012 dopo le due tappe conquistate alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali. Infine, è d’obbligo citare Oscar Gatto, che su un arrivo simile, l’anno scorso a Tropea al Giro d’Italia si prese la vittoria davanti ad Alberto Contador.
Francesco Caligaris