Inizia così un viaggio che li porterà fino al Texas orientale e segnerà il passaggio attraverso l'adolescenza, nonchè la prima, vera, grande avventura delle loro vite: una sorta di Stand by me in piena salsa Lansdale, tra sceriffi senza scrupoli, gangster, primi amori e un sacco di balle. A fin di bene e per rendere un pò più elettrizzante il racconto. In fondo, il viaggio conta più della destinazione, no!?
Leggere Lansdale è sempre un pò come tornare a casa.
Il vecchio Joe, alla mano di persona così come nella sua prosa scorrevole e veloce, ha il potere di trasportarmi nel pieno di un paesaggio e di vicende che sento sempre clamorosamente vicine, e come se non bastasse, riesce a raccontarle con un piglio sincero ed affettuoso, quasi fosse un vecchio amico, o lo zio che non si vede l'ora di avere seduto vicino ai raduni della famiglia, perchè è proprio un tipo tosto.
Onestamente, nonostante l'ambientazione che tanto mi ha riportato alla mente i fasti di Furore e Nemico pubblico di Mann, all'inizio ho faticato un poco a non pensare a Hap e Leonard, i personaggi simbolo dello scrittore texano nonchè vera marcia in più dei suoi lavori, ma con lo scorrere delle pagine, le avventure di Jack, Jane e Tony sono progressivamente riuscite a conquistarmi proprio per la loro natura fugace ed intensa, quanto solo quell'età in cui il futuro è un libro ancora tutto da scrivere può essere.
Dalla fuga sulla macchina presa ad un vicino inghiottito dalla tempesta di sabbia al primo incontro con Timmy e Bad Tiger, passando attraverso i vagoni merci dei treni e la vita da hoboes, la fotografia di un'epoca impietosa e durissima è filtrata attraverso le diverse sensibilità dei giovani protagonisti, dalla fame di vita quasi incontrollata della sfacciata Jane ai tumulti interiori di Jack, senza dimenticare la sensibilità e la saggezza "adulta" e silenziosa di Tony, cresciuto dalla sorella e ancora poco avvezzo alle delusioni e alle scoperte del mondo "all'avventura" che tanto pare sognare Jane.
Inoltre, a rendere interessante l'intera opera è l'approccio da toccata e fuga dato da Lansdale alle avventure dei tre ragazzi: quelle che potrebbero apparire situazioni centrali nell'economia del racconto diventano episodi quasi più importanti nella definizione progressiva dei caratteri dei protagonisti che non nello sviluppo della trama, ed i personaggi che i nostri ragazzi incontrano nel corso del loro viaggio volti destinati a divenire ricordi più o meno importanti di un album appena all'inizio: in questo senso, non passa inosservata l'apparizione di Pretty boy Floyd, celebre bandito del tempo, ritratto dall'autore come una sorta di eroe romantico della Depressione, finito a rapinare banche quasi per caso, e sempre pronto a difendere quello che ritiene giusto.
La sua uscita di scena dal romanzo, improvvisa e rapida, come un saluto fugace, rende bene la dimensione delle sfumature che Lansdale ha voluto donare a questo suo interessante lavoro: una sorta di nostalgica operazione legata ad un tempo passato e avventuroso, difficile eppure colmo di speranze e di sogni.
Un pò come la gioventù.
E se, dall'altra parte, troviamo uno Strangler che dichiara a Jack che continuerà a combattere fino a quando non troverà un giovanotto in grado di metterlo in difficoltà, dall'altra scopriamo l'amore ancora acerbo di due giovani che, chissà, forse si sposeranno, o forse non si incontreranno più.
Ma del resto, la destinazione non conta mai quanto il viaggio.
MrFord
"You can tell me all about it
on, the next Bardo
I'm sinking in the quicksand
of my thought
and I ain't got the power anymore."
David Bowie - "Quicksand" -