CILE-AUSTRALIA - Il Cile di Jorge Sampaoli apre il suo mondiale con una convincente vittoria per 3-1 ai danni dell’Australia e raggiunge immediatamente l’Olanda a 3 punti nel girone B. Sánchez e Valdivia annichiliscono la resistenza australiana prima del quarto d’ora, Cahill ridà vita ai suoi nel finale di primo tempo e Beausejour chiude la contesa allo scadere.
L’inno cileno cantato a cappella (Brasile docet) dai giocatori e dallo stadio di Cuiabà, in grandissima parte occupato da cileni, è una dichiarazione di guerra. Il Cile è determinato a conquistare i primi tre punti del mondiale. Sampaoli schiera la Roja con un 4-3-3, che a tutti gli effetti è un 3-4-1-2 con Díaz che si abbassa fra i centrali e i due terzini altissimi già ad inizio manovra. Postecoglou, dal canto suo, dispone i Socceroos con un 4-2-3-1: Cahill unica punta, Bresciano alle sue spalle, Oar e Leckie gli esterni.
Il Cile mette il turbo sin dalle battute iniziali e attacca senza soluzione di continuità sospinto dalla Marea Roja dell’Arena Pantanal. L’Australia sembra sotto assedio, il Cile viaggia a velocità illegali e mette i brividi ogni qual volta si avvicina all’area di rigore. Il vantaggio – neanche a farlo apposta – arriva nei primi minuti di gioco. Al dodicesimo, Aránguiz “ruba” palla a Sánchez, aggira un difensore, fa lo stesso con il portiere e mette in mezzo, la difesa respinge sui piedi del Niño Maravilla del Barcellona che insacca. Per gli australiani non c’è nemmeno il tempo di respirare e riportare il pallone a centrocampo. Al quattordicesimo Sánchez spacca in due i rivali e serve Valdivia al limite dell’area, piatto destro, traversa e gol. Cahill e compagni chiudono per un attimo gli occhi, li riaprono e si trovano sotto di due reti. Il Cile potrebbe dilagare, Isla e Mena sulle fasce sono indemoniati e crossano una decina di palloni a testa senza successo. La partita appare senza storia. L’Australia non vede la porta avversaria neanche con il binocolo. Ma il Cile ha un difetto: nessuno dei titolari arriva al metro e ottanta di altezza. Franjić indirizza verso il centro, Cahill svetta su Medel, trafigge Bravo e dona una speranza alla sua squadra. L’Australia risorge dalle ceneri e conclude il primo tempo con un incentivo psicologico di enorme valore.
Nella ripresa gli Aussie ci credono e attaccano con più convinzione. Bresciano si muove bene tra le linee e Leckie utilizza la sua gran capacità di corsa per affondare palla al piede. Davidson effettua un cross interessante dalla sinistra, la difesa cilena si dimostra ancora una volta in difficoltà sulle palle alte, Bresciano non ci pensa due volte e calcia al volo. Eccezionale Claudio Bravo nel respingere sia la conclusione al volo dell’italo-australiano che il susseguente tap in ravvicinato. Dall’altra parte, Sánchez illumina l’azione cilena, serve deliziosamente Vargas con un pallone a tagliare tutta la difesa australiana, l’attaccante di proprietà del Napoli anticipa Ryan ma Wilkinson salva sulla linea. Le occasioni, su entrambi i fronti, si sprecano. La partita è assai piacevole, prevale il gioco d’attacco. Il Cile sembra non averne più, il ritmo infernale tenuto nel primo tempo ha causato un enorme dispendio energetico. Comprensibile, dunque, l’entrata in scena dell’Australia che tenta fino all’ultimo di ottenere almeno un punticino. Lo sforzo è apprezzabile per una nazionale in fin dei conti abbastanza mediocre. Beausejour è caritatevole e decide crudelmente di porre fine all’incontro con un rasoterra preciso che va ad infilarsi all’angolino. Cile a 3 punti, in testa c’è l’Olanda per differenza reti. La Spagna deve cominciare a tremare perché la Roja ha il sangue negli occhi.
(foto tratta da fifa.com)