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Cimitero liquido: un altro morto. Odiessea tra Algeria e Sardegna: un morto, alcuni feriti.

Creato il 17 novembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Cimitero liquido: un altro morto. Odiessea tra Algeria e Sardegna: un morto, alcuni feriti.La guerra umanitaria contro il regime di Gheddafi è terminata, in Tunisia si è votato eppure i viaggi dei Caronte del mare continuano. Dall’Algeria a tratta verso la Sardegna è aperta. Questa volta, vuoi per il mare in pessime condizioni, vuoi per altro il viaggio è stata una odiessea infernale. C’è anche un cadavere a bordo di un barchino ritrovato dalla Guardia costiera di Cagliari a 65 miglia dalle coste sarde. Sull’imbarcazione sono stati soccorsi 28 migranti.  Il vecchio barcone è stato avvistato ieri  da un  aereo Atr 42 della Guardia costiera  al largo dell’isola di San Pietro, nel sudovest della Sardegna, l’imbarcazione alla deriva da giorni. Il velivolo si era alzato in volo dopo una telefonata arrivata al 112 presumibilmente dallo stesso natante. Le ricerche, sotto il coordinamento della Guardia costiera di Cagliari, erano iniziate domenica ed erano proseguite incessantemente con le unità di Cagliari, Sant’Antioco e Carloforte e l’ausilio di mezzi navali e aerei della Guardia di finanza.

 Dopo l’avvistamento da parte dell’unità aerea della Guardia Costiera, la sala operativa di Cagliari, visto il traffico navale nella zona di mare, ha dirottato una motonave maltese, la ‘Corelli’ che incrociava ad un miglio dall’imbaracazione alla deriva. L’equipaggio maltese ha prestato quindi i primi soccorsi ai 28 naufraghi, in attesa dell’arrivo della motovedetta Cp 303 della capitaneria di Cagliari che ha preso a bordo i profughi e si è diretta verso Sant’Antioco, dov’è arrivata alle 5,05 di stamani.

Dalle precarie condizioni di salute di 4 migranti, presumibilmente algerini, che manifestavano sintomi di assideramento e dai primi racconti dei migranti, si presume che la navigazione si sarebbe protrata per ben nove giorni. Ad attendere i profughi al porto di Sant’Antioco il personale del 118 che ha predisposto l’accoglienza e prestato le prime cure del caso.

I naufraghi sono stati trasferiti negli ospedali di Iglesias e Carbonia, 12 sono ricoverati per fratture varie, causate dal mare mosso, e per ipotermia. Il cadavere invece è stato trasferito all’obitorio di Carbonia. I restanti stanno per essere trasferiti al Cpa di Elmas-Cagliari. Una odissea infernale che si aggiunge alle altre migliai di fatti che quotidianamente accadono nel cimitero liquido del Mediterraneo.


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