La preoccupazione degli investitori sta raggiungendo livelli critici. Pechino ha segnato la crescita più bassa dagli anni Novanta nel 2014 e ha ulteriormente rallentato l’espansione al 7% in ciascuno dei primi due trimestri del 2015. Il panico è stato alimentato dal crollo dell’indice manifatturiero cinese ad Agosto.
La paura sui mercati asiatici raggiunge quelli europei facendo segnare per i mercati del vecchio continente il peggior calo dal 2008, e affossando ulteriormente il prezzo del petrolio e delle materie prime. Sprofonda in avvio di seduta la Borsa di Milano. Il Ftse Mib in apertura cede subito il 3,62% poi arrivare a lasciare il 5,96% . Parigi perde il 5,35%, Francoforte il 4,70% e Londra il 4,6%.Atene cede il 10,54%. Soffrono maggiormente i settori più esposti verso la Cina, vale a dire auto e lusso. Ottimisti Francois Hollande e Angela Merkel, secondo cui la Cina «ha tutte le capacità di stabilizzarsi».
Secondo molti analisti, in questo contesto è improbabile che la Fed alzi i tassi di interesse il prossimo mese.