Cina e gelsomino: storie di ordinaria censura

Creato il 11 maggio 2011 da Alessandro @AleTrasforini

"Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera."  Citando Pablo Neruda, si spera di vedere prima o poi certe poetiche riflessioni trasformarsi in concrete e prepotenti realtà utili per il progresso civile e morale del mondo intero.  Nonostante ogni buona intenzione, in Cina sembra stiano cercando di reprimere qualsiasi potenziale possibilità di mondo nuovo. Il gelsomino, fiore divenuto simbolo della tunisina rivoluzione contro Ben Alì che ha infiammato tutta l'Africa con un moto umano senza precedenti, è stato messo al bando ecensurato pietosamente, quasi come fosse maledizione rievocatrice di istinti che è inopportuno rivelare.  Nonostante queste ragioni, nella Cina che tutto il mondo ufficialmente conosce il gelsomino era un fiore usato e riconosciuto in ogni dove: usato per profumare tè, cibi o marmellate, era celebrato addirittura da una canzone popolare intonata alle Olimpiadi del 2008, ogni qualvolta la nazionale cinese riusciva a vincere una medaglia.  Gelsomino come parte di identità e culto nazionale, dunque.  Nonostante questo, è piovuta inappellabile la censura. Tutto iniziò da febbraio scorso, quando i primi messaggi che internet faceva trapelare riguardo alla neonata rivoluzione del gelsomino.  In quel periodo, larga parte dei messaggi furono ripetutamente bloccati e respinti "al mittente".  Cancellati dalla rete i video in cui politici intonavano la canzone di cui sopra, oltrechè rimosso dalle festività nazionali il "Festival Internazionale del Gelsomino".  A niente serve scrivere anche delle difficoltà che i coltivatori di gelsomino stanno riscontrando in un Paese che, senza colpo ferire, si sta preoccupando più di ogni altra cosa di respingere e soffocare un fiore.  I prezzi sono crollati da marzo, in alcune località e mercati della capitale ne è addirittura stata proibita la vendita.  Il Governo si è rifiutato di dare spiegazioni su queste misteriose decisioni, anche alla luce del fatto che gran parte del popolo è stato tenuto all'oscuro di questi moti rivoluzionari.  Fiorai sono stati visitati e minacciati da forze di polizia, altrettanti sono stati ufficialmente incaricati di impedire la vendita dei maledetti gelsomini.  Fiore al bando con un'informazione latente e latitante.  Un gelsomino può impedire davvero il libero flusso di intenti e libertà?  Devono essere i popoli a crederci più di ogni altra cosa al mondo, anche per avvallare il realizzarsi di quella nuova primavera umana pensata dal grandissimo Neruda. 

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