Svolta nei rapporti tra Cina e Taiwan. Il presidente cinese, Xi Jinping, e il presidente di Taiwan, Ma Ying-jeou, si incontreranno sabato prossimo a Singapore, in uno storico incontro tra le massime autorità dei due lati dello stretto di Formosa, il primo dal 1949. Il meeting tra i due leader – che si rivolgeranno l’un l’altro usando semplicemente il titolo di “signore” – non porterà a comunicati congiunti né a nuovi accordi tra Pechino e Tapei, ha specificato l’ufficio di Ma da Taipei: i due parteciperanno a una cena dopo il bilaterale, come confermato oggi dall’agenzia Xinhua.
Il presidente di Taiwan, Ma Ying-jeoul, e il presidente cinese, Xi Jinping
L’incontro Xi-Ma è stato definito da Zhang Zhijun, rappresentante politico della Cina per i rapporti con Taiwan, una “pietra miliare” nei rapporti tra i due Paesi, e verterà sui temi del mantenimento della pace e della stabilità nello stretto e si svolgerà in base al principio della “unica Cina” concordato tra le due parti nel 1992, a cui però Pechino e Taipei danno significati differenti. Scettica l’accoglienza della notizia da parte dell’opposizione di Taiwan, guidata dal Partito Democratico Progressista. Chen Yun-peng, portavoce del partito, su posizioni più indipendentiste rispetto al Kuomintang, ha definito “discutibile” la tempistica dell’evento e ha chiesto al presidente Ma di spiegare la scelta del 7 novembre prossimo come data per l’incontro che secondo l’ufficio presidenziale avrà lo scopo di solidificare i rapporti tra i due lati dello stretto di Formosa e mantenere lo status quo tra Pechino e Taipei. Ma Ying-jeou spiegherà domani nel dettaglio la decisione durante un incontro con la stampa internazionale.
Positive, invece, le prime reazioni alla notizia dell’incontro provenienti da Washington che accoglie con favore “i passi fatti da entrambi i lati dello stretto negli ultimi anni per ridurre la tensione e migliorare le relazioni”, come dichiarato nelle scorse ore la portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Elizabeth Trudeau. Gli Usa incoraggiano Pechino e Taipei a continuare lungo la strada del “dialogo costruttivo sulla base della dignità e del rispetto” reciproco.
L’incontro tra i due leader avviene a poco più di due mesi dalle elezioni a Taiwan, previste il 16 gennaio prossimo, dove viene data largamente favorita per la vittoria la candidata del Partito Democratico Progressista, Tsai Ing-wen, dopo il ritiro della candidata del Kuomintang, Hung Hsiu-chu, sostituita il messe scorso dall’attuale presidente del partito nazionalista, Eric Chu. Tsai ha già affermato che, in caso di vittoria elettorale manterrà lo status quo nelle relazioni con Pechino, ma secondo gli osservatori potrebbe subire la pressione dell’ala più critica verso la Cina del suo partito.
Il miglioramento delle relazioni tra i due lati dello Stretto durante gli otto anni di presidenza di Ma Ying-jeou ha provocato anche forti reazioni anti-cinesi nel Paese. Lo scorso anno, il movimento studentesco dei Girasoli aveva occupato per tre settimane il parlamento di Taipei come segno di opposizione a un accordo commerciale con Pechino che per gli studenti avrebbe depresso l’economia interna e le piccole e medie imprese dell’isola. Ad agosto scorso, invece, una proposta di legge sulla revisione dei libri scolastici aveva provocato una nuova ondata di proteste studentesche, tragicamente segnata dal suicidio di uno dei giovani. (AGI)