Cina: terremoto di 6,5 gradi Richter nel sud-ovest del Paese, 370 morti e oltre 1.400 feriti

di Gabriella Maddaloni - 4 agosto 2014

Di Gabriella Maddaloni. I media cinesi riportano una violenta scossa di terremoto nello Yunnan, regione sud-occidentale del Paese. Il terremoto, la cui intensità è pari a 6,5 gradi della scala Richter, ha prodotto ben 375 morti e oltre 1.400 feriti. 181 sarebbero invece i dispersi, che si continuano a cercare sotto le macerie.

L’epicentro, affermano gli esperti, si trova ad 11 kilometri dalla città di Wenping, a 10 kilometri di profondità. La zona maggiormente danneggiata dal disastro è il distretto di Ludian, che con meno di 270.000 abitanti ha visto distrutte 12.000 abitazioni.

Il quotidiano “La Stampa” riporta che la scossa è stata talmente forte da essere avvertita anche a Kunming, capitale dello Yunnan, nella vicina città di Zhaotong e nelle province confinanti di Guizhou e Sichuan. La tv di Stato cinese Cctv  parla di condotte dell’acqua rotte, elettricità saltata e muri di case crollati.  Tali notizie vengono confermate dall’agenzia di stampa Nuova Cina, che citando un’abitante di Zhaotong, informa che “le strade del villaggio sono come un campo di battaglia dopo un bombardamento. Il sisma ha fatto crollare o ha danneggiato molti edifici, in particolare le case antiche”.

Sul luogo del disastro sono accorsi vigili del fuoco, poliziotti e soccorritori della protezione civile per aiutare i sopravvissuti e gli sfollati, cui le istituzioni hanno inviato cibo, acqua, migliaia di giacconi, coperte, tende e brandine.

Non è la prima volta che si verificano episodi sismici di grave portata in quella regione. Nel 1974, infatti, un terremoto da quelle parti causò 1.500 morti. L’episodio più tragico si ebbe però nel 2008 nella vicina provincia di Sichuan: una scossa di magnitudo 8 che produsse 87.000 vittime tra morti e dispersi.