Dopo il terremoto provocato dalle sentenze del Tar, ecco un’altra scossa d’assestamento: le dimissioni del consigliere d’amministrazione del Lirico Cristiano Cincotti, nominato dal sindaco nel luglio del 2012. Cincotti ha lasciato il proprio incarico con una lettera in cui parla di «motivi personali» nel giorno in cui il sindaco ha convocato il Cda per discutere del dopo-Crivellenti.
CONVOCATO IL CDA L’incontro è in programma per venerdì in via Sant’Alenixedda e al tavolo dovrebbe sedere anche Giorgio Baggiani (che ha ricevuto la lettera di invito), come ha stabilito il Tar l’8 novembre. Con la nuova composizione il presidente Zedda si troverà in minoranza: le posizioni di Baggiani (scelto da Emilio Floris) potrebbero essere vicine a quelle dei consiglieri “d’opposizione” Gualtiero Cualbu, Giovanni Follesa (entrambi nominati dalla Regione) e Maurizio Porcelli (consigliere comunale del Pdl ma indicato dal ministero). Zedda potrebbe contare solo sul voto di Antonello Arru che però non ha partecipato alle ultime sedute del Cda. Ecco perché, dal punto di vista del primo cittadino, il commissariamento del teatro potrebbe essere la soluzione giusta per superare lo stallo.
COMMISSARIAMENTO Zedda avrebbe ipotizzato una mossa di questo tipo in una lettera indirizzata la settimana scorsa al Mibac. Anche se in realtà il documento firmato dal sindaco – e non ancora consegnato ai componenti del Cda, che hanno chiesto una copia – sarebbe in realtà la risposta a un’altra lettera del Ministero arrivata al Lirico subito dopo la sentenza sull’illegittimità della nomina di Marcella Crivellenti e in cui si minaccia, appunto, un commissariamento. Il carteggio è delle scorse settimane ma non si è avuta una ricostruzione ufficiale.
IL SINDACO DISERTA Impossibile averla dal sindaco, che ieri ha dribblato il Consiglio comunale in cui lo attendevano tre interrogazioni urgenti sull’argomento e una delegazione dei lavoratori del teatro. Poco prima dell’inizio della seduta il primo cittadino ha comunicato al presidente Ninni Depau la propria assenza per «un impegno imprevisto». Zedda non sarebbe potuto essere presente neanche oggi e così la conferenza dei capigruppo ha deciso – su proposta di Giuseppe Farris, condivisa dagli altri componenti e dal presidente Depau – di far slittare la seduta a domani. Zedda ha in programma un’altra trasferta a Roma, dove lunedì era impegnato in una riunione dell’Anci. Non è escluso che il viaggio nella Capitale serva pure per un confronto col Ministero.
Michele Ruffi
Consiglio
L’opposizione attacca Zedda «Un’assenza molto grave»
La mossa di Massimo Zedda, che ieri non si è presentato in aula a Palazzo Bacaredda ovviamente non è andata giù a buona parte del Consiglio e in particolare ai tre che avevano chiesto di chiarire la situazione del Lirico.
«L’assenza del sindaco è l’ennesima fuga dalla realtà. La città è stanca del continuo e irresponsabile immobilismo», ha detto Giuseppe Farris, Pdl, parlando anche di «tatticismo che lede la dialettica interna al Consiglio e umilia la maggioranza. Questa assenza non è riconducibile a improrogabili impegni istituzionali. La condotta è inqualificabile».
Claudio Cugusi (Misto) ha invece annunciato che chiederà spiegazioni sulle nuove norme che regolano il commissariamento delle fondazioni liriche. Davide Carta (Pd), al termine della seduta, ha classificato l’assenza di Zedda come «uno sgarbo istituzionale, il presidente è stato avvisato all’ultimo minuto». In aula ieri si è svolto anche un dibattito chiesto dalla commissione Pari opportunità sulla «giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne». (m.r.)
FONTE: Unione Sarda