Ormai da parecchi anni le case cinematografiche hanno capito che tradurre in film le storie e i personaggi che un tempo – ma ancora oggi – albergano negli albi a fumetti, è una cosa piuttosto remunerativa. I film che vengono attualmente prodotti basandosi su personaggi Marvel o Dc, o di altre case fumettistiche, solitamente fanno incassi più che milionari in pochissimo tempo e, grazie alla serializzazione dei fumetti, è possibile tradurre un singolo film in una saga o, addirittura, in un universo completo. Proprio come stanno facendo la Casa delle Idee con il Marvel Cinematic Universe e il suo diretto concorrente con il nuovo Dc Cinematic Universe. La creazione, quindi, di due universi narrativi cinematografici, in cui vari personaggi si danno il cambio e presenziano varie pellicole e che, pur prendendo ispirazione dai personaggi nati sui fumetti, possono avere anche storie leggermente diverse dettata dall’appartenenza a un diverso universo narattivo…la base su cui si fonda il concetto di multiverso, che fa parte della cultura storia di entrambe le aziende del fumetto.
Un po’ di storia
Già dagli anni ’60, comunque, le major videro nei personaggi dei fumetti qualcosa da poter sfruttare per raccontare delle storie. Tutti si ricordano la famigerata serie tv su Batman del 1966, con Adam West che vestiva i panni di Bruce Wayne. Una serie abbastanza lontana da quello che rappresenta oggi il Cavaliere Oscuro, ma che all’epoca magari rifletteva un fumetto che cercava di adattarsi ai palati dei bambini. Solo Frank Miller e altri autori molto più tardi riportarono Batman ad essere il Crociato di Gotham che conosciamo oggi. Un Batman decisamente migliore è arrivato al cinema nel 1989 grazie a Tim Burton e Michael Keaton, che ha dato vita a ben quattro film sull’uomo pipistrello, che sono andati decisamente in discesa. Negli anni ’90, però, è stato anche prodotto un penoso film su Spiderman, uno ancora peggiore su Capitan America e uno sul Punitore con protagonista Dolph Lundgren. Senza contare la serie infinita di film e serie tv realizzate su Superman. Ovvio che prima di questi sono venuti tanti altri film, già dagli anni ’40, ma non li cito per non essere troppo prolisso. I film non hanno il successo che ci si aspettava, colpa della mancanza di effetti speciali dei primi anni ’90 e anche della poco preparazione del pubblico a quel tipo di cose. La vera svolta arriva agli anni del nuovo millennio, quando al cinema arriva il film degli X Men prodotto dalla Fox che aveva acquistato i diritti dalla Marvel. E’ il successo! Di lì a poco arriva anche il film sui Fantastici 4 (sempre della Fox) e su Spiderman (della Sony). La Dc prova a riproporre la sua icona con Superman Returns, ma è un flop da capogiro probabilmente a causa di una trama tremenda e del fatto che gli sceneggiatori si ostinano a continuare una saga degli anni ’90, senza fare un cavolo di reboot. Intanto la Marvel, acquistata qualche tempo prima dalla Disney, ci prova e getta lì senza guardare bene un film su Hulk nel 2003, con un inguardabile Eric Bana, che difatti è un flop. Ma non si da per vinta, il tempo dei supereroi al cinema è arrivato, basta dargli solamente un tono particolare. Arriva così al cinema il film che di fatto inaugura il MCU, Iron man. Così tra capo e collo la Marvel sforna un film su uno degli eroi che da sempre gradisco di meno, ma la cosa funziona…tutti esultano. Da lì la Marvel capisce di aver fatto l’errore di cedere alcuni diritti per i suoi eroi più remunerativi, tra cui gli X men, che la Fox non teme di spremere come un limone anche a costo di aggiungere errori su errori alla continuità della saga, ma anche Spiderman che, però, sembra stia per tornare a casa.
L’avversaria Dc si difende con la trilogia del Cavaliere Oscuro di Nolan, che è un piccolo capolavoro, ma che dopo tre episodi non ha sbocchi e si chiude. La Dc commette il suo primo errore: aver rilanciato un suo personaggio con una saga senza pensare al futuro. A correggere il tiro, qualche tempo dopo, arriva Man of Steel, ottimo lungometraggio su Superman firmato da Zack Snyder, che ci costringe a dimenticare quell’orrida cagata di Brian Singer. Finalmente anche la Dc ha dato l’avvio a un suo universo supereroistico.
Ma allora, ci chiediamo, perché la Marvel pare sempre essere un passo avanti? Ha sceneggiatori migliori? Menti migliori? Probabilmente sì, ma il perché la Marvel cinematograficamente sarà sempre superiore alla Dc è spiegabile in soli due punti.
1. Programmazione
A partire dal 2008, anno di uscità di Iron man, la Marvel (senza contare altre case cinematografiche che possiedono dei diritti Marvel) ha fatto uscire almeno un film all’anno (escludendo il 2009, anno in cui non è uscito nulla). Almeno una volta l’anno, quindi, i Marvel Studios hanno trascinato le nostre stanche chiappe al cinema negli ultimi – quasi – sette anni. La programmazione è serratissima. L’ideale per la Marvel sembra essere riuscire a portare almeno due film all’anno al cinema. Giocare d’anticipo: lanciare i teaser un anno prima, poi i trailer, le immagini…aumentare l’hype, anche scoprendo i piani futuri fino al 2019, ma dichiarare con nonchalance che la Marvel ha tutto già programmato fino al 2028, così tanto per stare sicuri. Alcuni attori hanno contratti firmati per nove film consecutivi, come Sebastian Stan/Bucky Barnes.
Dall’altra parte la Dc se la prende come estrema calma, come un 90enne che guarda un giovane che corre e gli grida “Aspettami, fra poco ti riprendo”. Sono infatti passati ben due anni dall’uscita di Man of Steel e, per quanto il film sia andato bene ed era decisamente ben realizzato, la Dc ha un attimo appoggiato i piedi alla scrivania e ha acceso un sigaro…”Visto che bel film? Ora li riprendiamo quelli della Marvel, dammi solo un secondo per riprendere fiato”. Così mentre la Marvel brucia le tappe ed è praticamente alla conclusione della sua Fase II, la Dc trama nell’ombra e aspetta il 2016 (tre anni) per proseguire la sua storia con Superman V Batman, nell’impossibilità di fare un nuovo reboot dell’uomo pipistrello a pochi anni da quello di Nolan. Nel film faranno la loro apparizione anche altri membri della Justice League, che poi forse avranno o meno il loro film dedicato (forse). Uno spreco di tempo che sta facendo perdere terreno alla Dc, almeno sotto il profilo del cavalcare l’onda.
2. Continuity
A margine dell’elemento della programmazione, esiste poi quello della continuity, ovvero l’uniformità della storia che si propaga in tutta la serie e i film annessi (anche al variare dei personaggi). Ed ecco che nei film Marvel alcuni personaggi entrano, anche solo per un cameo, nel film di un altro o si ritrovano tutti insieme nel crossover che chiude la Fase I e a breve la Fase II. Sono convinto che nei film anche la Dc rispetterà l’idea di continuity, come ha sempre fatto nei fumetti, ma finché non esce almeno il secondo film del DCU non possiamo saperlo. Quello a cui mi rivolgo è ovviamente la parte fuori dai cinema, quella che vede coinvolto il piccolo schermo. Accanto al grande piano strutturato fino al 2028, infatti, la Marvel ha posizionato strategicamente una coltre di serie tv con diversi scopi. Principalmente quello di generare un seguito su più fronti, dal cinema alla tv, coprendo così più spazi e avendo modo di rendere tridimensionale un mondo unico. Le serie della Marvel, infatti, si intersecano con i film dando l’idea – e così è – di seguire un solo filone narrativo che si intreccia più volte e costruisce un universo. Attualmente le serie sono due (Agents of SHIELD e Agent Carter), ma presto diventeranno quattro, con l’introduzione di A.K.A. Jessica Jones e Daredevil (alle quali si dice faranno seguito altre due basate su Luke Cage e Pugno d’Acciaio, che poi confluiranno su un’unica serie: I Difensori). Le serie tv Marvel funzionano come i tie-in nei fumetti: storie complementari che non servono a seguire la saga principale, ma la arricchiscono di personaggi e particolari.Dall’altra parte anche la Dc nel tempo ha dato vita a ben quattro serie: Arrow (capostipite), The Flash, Costantine e Gotham. Bella mossa…peccato che solo le prime due siano in continuity l’uno con l’altra, mentre Costantine si svolge in un diverso universo narrativo e Gotham in un altro ancora. Ma non è tutto, le due serie di punta (Arrow e Flash) non faranno neanche parte della continuity totale e già in Batman v Superman (forse) si vedrà un diverso Barry Allen, rispetto a quello della serie tv, che avrà anche un suo film nel 2018. Perché creare una serie basata su due supereroi, che fanno parte o potrebbe far parte, della JLA se poi si è costretti a crearne di nuovi? Perché io, ipotetico fan della Dc o del fumetto in generale, dovrei seguire le due serie – cosa che comunque faccio – se poi nei film ci sarà un diverso Flash con una storia diversa? Perché all’interno delle serie vengono comunque presentati altri supereroi come Atom e Firestorm se poi non potranno far parte della continuity ufficiale cinematografica mai e poi mai nella stessa veste? Tutte domande senza risposta, ma che ci fanno comprendere quanto possa essere frastagliato l’universo narrativo della Dc fuori dai fumetti, con film e serie che parlano degli stessi personaggi, ma con storie diverse, e un universo che non sarà mai così tridimensionale e fluido come quello Marvel. Ecco perché nel mondo cinematografico la Marvel vincerà facilmente sulla Dc, anche se dovesse realizzare film migliori.