“Adesso giusto il tempo un po’ de… ingranare con questo lavoro nuovo”. Ieri, 22 gennaio 1982, usciva nelle sale italiane ‘Borotalco’, terzo film di Carlo Verdone. Vincitore di cinque David di Donatello, consente al regista di sganciarsi dalla struttura tripode di ‘Un sacco bello’ e ‘Bianco, rosso e verdone’. “Borotalco è stato il film della svolta, quello che mi ha consentito di proseguire la carriera”, a scriverlo su Facebook quest’oggi proprio Verdone.
(sentieriselvaggi.it)
Cinema: 22 anni fa usciva “Borotalco”, il terzo film di Carlo Verdone. Il protagonista del film è Sergio (Verdone), venditore di enciclopedie porta a porta impacciato che vive in un convitto con il ballerino ciociaro Marcello (Christian De Sica). La vita tra i due coinquilini produce una delle scene culto dell’opera, il ballo in mutande con tanto di irruzione del prete: “Ma che state a fa’?”.
La vita di Sergio prosegue senza infamia e senza lode, tra le pressioni della fidanzata Rossella (Roberta Manfredi, figlia di Nino) e del padre di lei, il truce e rozzo Augusto (Mario Brega). Mentre il protagonista cerca di ingranare con il suo mediocre lavoro, il suocero gli ‘avvia’ un negozio di alimentari, in cui si consuma forse una delle scene storiche della filmografia di Verdone. “Te piace ‘sto presutto? E’ nzucchero!”. Il discorso è ispirato da un racconto di Brega su uno scontro con l’americano Gordon Scott sul set di ‘Buffalo Bill l’eroe del Far West’.
Sergio contatta Nadia, bella e spigliata venditrice, che gli dà appuntamento a casa di un tale Manuel Fantoni – attico che nella realtà era di Moana Pozzi – carismatico architetto. La donna tarda all’appuntamento e Sergio si intrattiene a casa di Fantoni, che viene però arrestato dai Carabinieri per truffa e gli lascia le chiavi di casa. Nadia arriva e Sergio si spaccia per Fantoni, millantando di conoscere Lucio Dalla, del quale la donna è fan accanita. Mentre i due brindano languidamente, entrano Rossella e il padre con Marcello, che ha spifferato tutta la verità sull’amico.
Nadia subisce un grave incidente e i due protagonisti si sposano con i rispettivi compagni. La donna con un sotterfugi riuscirà a incontrarsi con Sergio tempo dopo, coronando finalmente la tormentata relazione. Sul suo attivissimo profilo social Verdone ha voluto ricordare l’avvenimento: “Borotalco è stato il film della svolta, quello che mi ha consentito di proseguire la carriera. I travestimenti e le gallerie di personaggi dei primi due film cominciavano a starmi un po’ stretti”.
L’artista ha poi raccontato le difficoltà nella realizzazione: “Ricordo che impiegammo molto tempo, quasi 10 mesi per trovare il soggetto e poi per scrivere la sceneggiatura. Ma, quando uscì nelle sale, capii che avevo centrato in pieno l’obiettivo. Se non ci fosse stato il successo di Borotalco – ha concluso Verdone – sarei rimasto ‘quello che fa i personaggi’”.