Cinema Detour – Maggio 2011
May 2011
Cinema Detour / Oasi Urbana – Via Urbana 107 (NUOVA SEDE) 00184 Roma
www.cinedetour.it – [email protected]
Ingresso riservato ai soci. tessera (5€ a trimestre) + sottoscrizione
Cinema Detour è affiliato alla FICC (Federazione Italiana Circoli Cinema)
Admission: Membership Card + Free Subscription
Cinema Detour is affiliated to FICC (Federazione Italiana Circoli Cinema)
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- Sconti per i soci / Discounts for Members -
Bottega Oasi Urbana (presso sede Detour): 5% alimentari – 10% artigianato
Ristorante giapponese DOOZO, Via Palermo 53, Roma – sconto del 10% a pranzo
- Riduzioni -
per i soci Arci: sconto 1 euro su quota trimestrale tessera annuale
MER 4 MAGGIO Indy Usa
21.30 WENDY E LUCY di Kelly Reichardt (USA 2008 80min v.o.sott. italiano) Wendy è in viaggio verso l’Alaska alla ricerca di un lavoro più redditizio accompagnata dal suo cane Lucy. La sua macchina si inceppa sulla costa nord-occidentale del Pacifico; tra homeless, ipermercati e ampi parcheggi, Wendy è costretta a commettere un piccolo furto per sostentare se stessa e Lucy; viene pizzicata ed è costretta a legare il cane davanti al complesso commerciale per seguire gli agenti di polizia. Dopo una notte passata in cella, Wendy torna sul posto e Lucy è scomparsa. Il film della Reichardt segue il difficile peregrinare di Wendy in un contesto urbano desolato, dove l’interazione con la normalità è appesantita dall’impossibilità di assimilare regole spietate regolate dal denaro. PRESENTATO AL 61. FESTIVAL DI CANNES (2008) NELLA SEZIONE “UN CERTAIN REGARD”.
GIO 5 MAGGIO Eastern Zone
21.00 ANGELUS di LECH MAJEWSKI (Polonia 2000, 103min. v.o. sott. Italiano) una commedia surreale sulla storia di un piccolo paesetto polacco durante la grande guerra, il comunismo e la guerra fredda… tutto visto in chiave ironica attraverso un gruppo di personaggi strampalati, compagnoli-minatori, che ricevono 3 indizi per intuire la fine del mondo dalla loro guida spirituale in punto di morte: UNA GRANDE GUERRA, UNA PIAGA ROSSA E UN FUNGO ENORME.
VEN 6 MAGGIO Bollywood Detour
20.30 3 IDIOTS (India, 2009 164′) di Rajkumar Hirani, con sceneggiatura di Abhijat Joshi, e prodotto da Vidhu Vinod Chopra. Con Aamir Khan, R. Madhavan, Sharman Joshi, Kareena Kapoor, Omi Vaidya, Parikshit Sahni e Boman Irani. Due amici, Raju e Farhan, iniziano a cercare un amico, Rancho, che non vedono più da quando erano giovani. Nel corso della loro ricerca, i protagonisti avranno modo di onorare una scommessa fatta in gioventù e poi dimenticata, manderanno a monte un matrimonio e prenderanno parte ad un funerale dove le cose andranno completamente fuori controllo. Contemporaneamente, i due inizieranno un viaggio interiore attraverso i propri ricordi e le avventure trascorse insieme al loro amico Rancho. Vagamente ispirato al romanzo Five Point Someone di Chetan Bhagat. Sono garantiti abiti bellissimi dai colori sgargianti, irresistibili balli di massa e una strepitosa colonna sonora. Insomma impossibile non tenere il ritmo!
DOM 8 MAGGIO Aimer pour la beauté du geste
21.00 LES CHANSONS D’AMOUR di Christophe Honoré (Francia 2007, 95′, v.o. sott. italiani) Con Louis Garrel, Ludivine Sagnier, Clotilde Hesme, Chiara Mastroianni.
Ismael è un giovane parigino amato da Julie la quale è disposta a condividerlo con l’amica Alice. Ismael sta troppo bene in questa condizione per decidersi a fare le scelte che Julie vorrebbe, finché non sarà il destino a decidere per tutti. Christophe Honoré ha messo insieme un cast interessante per questo suo ‘musical’ moderno e atipico, con una spendida colonna sonora che richiama le migliori selezioni de Les Inrockuptibles. Nel corso del film gli attori cantano con le loro voci autentiche ben 13 canzoni. Il modello sembra essere Les parapluies de Cherbourg, ma con scelte musicali che risentono del passaggio sul pianeta dei Noir Desir. Un film quindi molto francese, anzi molto parigino, anzi molto 10* arrondisment, nelle cui strade si è scelto di girare, senza bloccare il traffico e il passaggio delle persone, con un effetto di freschezza nouvelle-vague che non guasta all’insieme.
MAR 10 MAGGIO Gruppo Asperger presenta CULT grandi classici americani
20.30 IL BUIO OLTRE LA SIEPE di R. Mulligan (Usa 1962) Alabama, 1932. Atticus Finch, avvocato progressista, difende e dimostra l’innocenza di Tom Robinson (Peters), giovane nero accusato di aver stuprato una ragazza bianca. Dal romanzo d’esordio (1960) di Harper Lee, premio Pulitzer, sceneggiato da Horton Foote che accosta con sagacia il tema dell’intolleranza razziale con gli incubi dell’infanzia, un film coraggioso e fine nel disegno psicologico dei personaggi.
MER 11 MAGGIO Detour DOC Zone
21.00 BALCONING – SALTO NEL VUOTO (Italia 2011, 52′) di Michele M Bertini , Lorenzo Dionisi e Sergio Lolini. Un viaggio emozionale nel mondo del divertimento estremo giovanile. Il rischio e l’adrenalina come espressione di sè, il salto nel vuoto e la voglia di superare i propri limiti fisici come elementi fondamentali del percorso per la ricerca di sensazioni forti. Il tentativo di decifrare ragioni, motivazioni e bisogni che spingono un ragazzo a rischiare la propria vita per divertimento. Dal “Balconing” fenomeno sociale nato in Spagna che consiste nel tuffarsi dal balcone di Hotel direttamente nelle piscina sottostanti, al “Choking game” pratica nata in America usata dai ragazzi che bloccandosi la carotide e impedendo al sangue di irrorare il cervello, una volta lasciata la presa ottengono un forte rilascio di ossigeno e conseguente forte euforia. Da chi pratica il “Surfing Car”, fenomeno che consiste nell’utilizzare il tetto della macchina come vera e propria tavola da surf a chi preferisce più romanticamente sdraiarsi sulle rotaie ferroviarie e aspettare che il treno passi sopra il proprio corpo. Il progetto si sviluppa attraverso diversi canali di analisi e molteplici punti di vista, che cercheranno di descrivere e rappresentare la realtà dei giovani dell’odierna società telematica.
A seguire incontro con Mario Morcellini, direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza, assieme agli autori del documentario.
GIO 12 MAGGIO NIHON EIGA – Storia del cinema giapponese 1979-2010
a cura di Ass. cult. Cinema senza frontiere
Serata Anime # 02
20.45 MY NEIGHBORS THE YAMADAS – HOHOKEKYO TONARI NO YAMADAKUN di Isao Takahata (Giappone, 1999, 104′, v.o. sott. italiani) La vita quotidiana della famiglia Yamada. Attraverso rapidi quadretti, ci vengono raccontati, con ironia e poetica leggerezza, i lavori domestici di Matsuko e la carriera aziendale di Takashi, le difficoltà scolastiche e i turbamenti adolescenziali di Noburo, le innocenti fantasie della piccola Nonoko e la testardaggine, ma anche la saggezza sui generis, di nonna Shige: giorno dopo giorno, tra litigi e riconciliazioni, esigenze e desideri, la vita della famiglia Yamada scorre, tra le quattro mura di casa, più o meno tranquilla, verso un nuovo giorno… Scorrono, tra le tavole di questo piccolo e coraggioso capolavoro, tutte le passioni di Takahata, rintracciabili in una serie di citazioni mai invadenti o pretenziose, dagli haiku alla musica del compositore e direttore d’orchestra austriaco Gustav Mahler, dal folklore nipponico alle opere del pittore e incisore Hiroshige. E scorre, soprattutto, senza grossi scossoni o grandi entusiasmi, la vita della famiglia Yamada, pronta ogni giorno a ripartire verso una nuova avventura, sulle note (e con lo spirito) di Que Sera, Sera (Whatever Will Be, Will Be).
a seguire ANGEL’S EGG di Mamoru Oshii (Giappone, 1985, 70′, v.o. sott.italiani) La vita quotidiana della famiglia Yamada. Attraverso rapidi quadretti, ci vengono raccontati, con ironia e poetica leggerezza, i lavori domestici di Matsuko e la carriera aziendale di Takashi, le difficoltà scolastiche e i turbamenti adolescenziali di Noburo, le innocenti fantasie della piccola Nonoko e la testardaggine, ma anche la saggezza sui generis, di nonna Shige: giorno dopo giorno, tra litigi e riconciliazioni, esigenze e desideri, la vita della famiglia Yamada scorre, tra le quattro mura di casa, più o meno tranquilla, verso un nuovo giorno… Scorrono, tra le tavole di questo piccolo e coraggioso capolavoro, tutte le passioni di Takahata, rintracciabili in una serie di citazioni mai invadenti o pretenziose, dagli haiku alla musica del compositore e direttore d’orchestra austriaco Gustav Mahler, dal folklore nipponico alle opere del pittore e incisore Hiroshige. E scorre, soprattutto, senza grossi scossoni o grandi entusiasmi, la vita della famiglia Yamada, pronta ogni giorno a ripartire verso una nuova avventura, sulle note (e con lo spirito) di Que Sera, Sera (Whatever Will Be, Will Be).
SAB 14 MAGGIO Indy Usa
21.30 WENDY E LUCY di Kelly Reichardt (USA 2008 80min v.o.sott. italiano) Wendy è in viaggio verso l’Alaska alla ricerca di un lavoro più redditizio accompagnata dal suo cane Lucy. La sua macchina si inceppa sulla costa nord-occidentale del Pacifico; tra homeless, ipermercati e ampi parcheggi, Wendy è costretta a commettere un piccolo furto per sostentare se stessa e Lucy; viene pizzicata ed è costretta a legare il cane davanti al complesso commerciale per seguire gli agenti di polizia. Dopo una notte passata in cella, Wendy torna sul posto e Lucy è scomparsa. Il film della Reichardt segue il difficile peregrinare di Wendy in un contesto urbano desolato, dove l’interazione con la normalità è appesantita dall’impossibilità di assimilare regole spietate regolate dal denaro. PRESENTATO AL 61. FESTIVAL DI CANNES (2008) NELLA SEZIONE “UN CERTAIN REGARD”.
MAR 17 MAGGIO Aimer pour la beauté du geste
21.00 LES CHANSONS D’AMOUR di Christophe Honoré (Francia 2007, 95′, v.o. sott. italiani) Con Louis Garrel, Ludivine Sagnier, Clotilde Hesme, Chiara Mastroianni.
Ismael è un giovane parigino amato da Julie la quale è disposta a condividerlo con l’amica Alice. Ismael sta troppo bene in questa condizione per decidersi a fare le scelte che Julie vorrebbe, finché non sarà il destino a decidere per tutti. Christophe Honoré ha messo insieme un cast interessante per questo suo ‘musical’ moderno e atipico, con una spendida colonna sonora che richiama le migliori selezioni de Les Inrockuptibles. Nel corso del film gli attori cantano con le loro voci autentiche ben 13 canzoni. Il modello sembra essere Les parapluies de Cherbourg, ma con scelte musicali che risentono del passaggio sul pianeta dei Noir Desir. Un film quindi molto francese, anzi molto parigino, anzi molto 10* arrondisment, nelle cui strade si è scelto di girare, senza bloccare il traffico e il passaggio delle persone, con un effetto di freschezza nouvelle-vague che non guasta all’insieme.
MER 18 MAGGIO Indy Usa
21.30 WENDY E LUCY di Kelly Reichardt (USA 2008 80min v.o.sott. italiano) Wendy è in viaggio verso l’Alaska alla ricerca di un lavoro più redditizio accompagnata dal suo cane Lucy. La sua macchina si inceppa sulla costa nord-occidentale del Pacifico; tra homeless, ipermercati e ampi parcheggi, Wendy è costretta a commettere un piccolo furto per sostentare se stessa e Lucy; viene pizzicata ed è costretta a legare il cane davanti al complesso commerciale per seguire gli agenti di polizia. Dopo una notte passata in cella, Wendy torna sul posto e Lucy è scomparsa. Il film della Reichardt segue il difficile peregrinare di Wendy in un contesto urbano desolato, dove l’interazione con la normalità è appesantita dall’impossibilità di assimilare regole spietate regolate dal denaro. PRESENTATO AL 61. FESTIVAL DI CANNES (2008) NELLA SEZIONE “UN CERTAIN REGARD”.
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Cinema Detour 19-22 e 24 maggio 2011
Detour spazio Doc, Big Sur e Zalab presentano
JU TARRAMUTU di Paolo Pisanelli
Un viaggio nei territori della città più mistificata d’Italia
“C’è una cosa che nessuna tv, nessuna radio può riportare fedelmente: il silenzio.
Nei primi giorni dopo il sisma il silenzio era ovunque.
Non solo tra le macerie.
Le persone andavano in giro come fantasmi.
In mezzo alla gente c’era il silenzio, dentro la testa c’era il silenzio”
GIO 19 / VEN 20 / SAB 21 / DOM 22 / MAR 24 MAGGIO Detour Doc Zone
Un viaggio nei territori della città più mistificata d’Italia
19.00 Presentazione in sala con ospiti
21.00 JU TARRAMUTU (Italia 2010, 89′) di Paolo Pisanelli. La notte del 6 aprile 2009 un violento terremoto ha devastato una delle più belle città italiane e il suo territorio, dotato di uno straordinario patrimonio artistico e naturale. Dopo quella notte, L’Aquila è divenuta teatro della politica sia nazionale che internazionale. Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha deciso di spostare il summit del G8 nel capoluogo abruzzese per captare l’attenzione e ottenere aiuti internazionali. Per mesi le persone “terremotate” sono rimaste spaesate e totalmente escluse dalle scelte politiche che decidevano il loro futuro. In un periodo di quindici mesi di riprese, il film racconta la città più mediatizzata e mistificata d’Italia, passata dalla rassegnazione alla rivolta attraverso mille trasformazioni, intrecciando storie di persone, luoghi, cantieri, voci e risate di “sciacalli” imprenditori che hanno scatenato la protesta delle carriole, quando ormai il terremoto non faceva più “notizia”. Riprendiamoci la città hanno gridato gli abitanti dell’Aquila e si sono organizzati per spalare le macerie, dimostrando la volontà di non rassegnarsi al silenzio, anche se costretti a vivere nelle periferie di una città fantasma. -> TRAILER
MER 25 MAGGIO Detour al gabbio
21.00 PIXOTE di Hector Babenco. (125′ – Brasile 1980, v.o sott. italiani) Con Marilia Pera, Fernando Ramos Silva, Jorge Juliao Drammatico, San Paolo. Pixote (Fernando Ramos Da Silva), dieci anni, arrestato assieme ad altri ragazzi, è portato in un riformatorio, dove l’unica legge è quella dei soprusi di ogni tipo dei custodi e dei compagni più grandi, delle violenze sessuali, della droga. Diretto in Brasile dall’argentino Babenco e tratto dal romanzo di José Louzeiro Infancia dos Mortos, il film fu premiato a numerosi festival: il racconto scorre agile ed efficace, mettendo a fuoco con schiettezza un tragico fenomeno di portata internazionale.
GIO 26 MAGGIO NIHON EIGA – Storia del cinema giapponese 1979-2010
a cura di Ass. cult. Cinema senza frontiere
Serata Satoshi Kon
20.45 MILLENNIUM ACTRESS – SENNEN JOYU di Satoshi Kon (Giappone, 2001, 87′, v.o. sott. italiani) Gen’ya Tachibana, accompagnato dal suo operatore, vuole realizzare un documentario su Chiyoko Fujiwara, attrice molto nota in passato, oramai settantenne e lontana da tempo dal grande schermo. Raggiunta faticosamente l’abitazione della Fujiwara, Tachibana, intenzionato a far luce sull’improvviso e misterioso ritiro dalle scene della ex stella del cinema nipponico, riesce a ottenere un’intervista con l’anziana donna, sprofondata volontariamente nell’anonimato. Tachibana, che da giovane aveva lavorato sugli stessi set dell’attrice, per cui prova un’evidente ammirazione, si lascia trasportare e l’intervista si trasforma rapidamente in un coinvolgente racconto: la vita della giovane Chiyoko, la storia del Giappone e le trame dei suoi film si intrecciano, si confondono, si materializzano di fronte agli occhi di Tachibana e del suo operatore… Satoshi Kon ha sempre giocato coi mezzi offerti dal piccolo e dal grande schermo, ci ha raccontato come pochi altri la realtà attraverso la finzione e la finzione attraverso la realtà, sovrapponendole, intrecciandole, confondendole. Quello che ci rimane, adesso, è un gioioso manifesto del suo cinema e del suo approccio alla vita. Difficile, se non impossibile, rendere su carta l’abbacinante flusso narrativo e visivo di Millennium Actress,che può vantare,tra l’altro,una composizione pittorica dell’immagine, un montaggio interno, di rara efficacia: l’intreccio dei piani narrativi si riflette, infatti, nello scorrere adrenalinico delle immagini, delle tavole.
a seguire presentazione del volume a cura di Enrico Azzano, Andrea Fontana e Davide Tarò, Satoshi Kon. Il cinema attraverso lo specchio, Edizioni Il Foglio, 2009.
VEN 27 MAGGIO Detour Doc Zone
21.00 ELECTRIC SANSHIN di Loic Sturani. (Giappone/Italia2010, v.o. giapponese sott. inglese) A metà strada fra Taiwan e il Giappone, Okinawa offre un esempio unico di cultura ibrida sino-giapponese e perché no anche americana visto il suo passato di ex-protettorato USA. Il sanshin, tradizionale strumento a corde di queste isole subtropicali, é ora elettrico, da qui il titolo “Electric Sanshin”, le sue note risuonano in tutto l’arcipelago mescolando melodie tradizionali a stili moderni dal rap alla techno. I protagonisti della vita culturale di Okinawa: cantanti, pittori, architetti, registi ecc. si interrogano sulla propria identità culturale: melting pot di tradizione secolare o operazione commerciale dell’ente turistico del Giappone? Un documentario per tutti quelli che hanno visto Okinawa solo nel “ragazzo dal kimono d’oro”…
La proiezione sarà presentata dall’autore, a seguire una selezione di video sperimentali girati durante le sue residenze d’artista in Giappone.
Loic Sturani, ha studiato cinema a Londra, specializzandosi in un filone di film etno-gastronomico-sperimentale. I suoi cortometraggi hanno girato nel circuito dei festival (Clermont-Ferrand, Aspen, Toronto, Telluride, ecc.) e gallerie: sue mostre personali a Osaka, Kyoto, Kita Kyushu. Ha vissuto 5 anni in Giappone studiando e filmandone la cultura, “Electric Sanshin” é il suo primo documentario.
SAB 28 MAGGIO Bollywood Detour: cena indiana + film
a partire dalle 19.30
cena indiana equo-solidale a cura della Bottega Oasi Urbana
20.30 ASOKA Un epico viaggio nell’India del III sec.a.C., che narra la vita e le gesta dell’ imperatore indiano Asoka, dalla giovinezza alla conquista del trono, dal regime sanguinario alla redenzione buddhista. Per ovvie esigenze cinematografiche il film ha toni epici e melodrammatici, Shahrukh Khan interpreta il proprio ruolo con la solita maestria dando vita ad un Asoka invincibile, determinato, perdutamente innamorato, spietato e redento. Come piace al pubblico indiano e come bollywood insegna, non mancano stacchetti musicali coloratissimi, anche un po’ ammiccanti.
MAR 30 MAGGIO Herzog at the End of the World
21.00 ENCOUNTERS AT THE END OF THE WORLD di Werner Herzog (USA 2007 99min, v.o. sott. Italiano) Encounters at the End of the World (traduzione: Incontri alla fine del mondo) è un film documentario del 2007 scritto, diretto e narrato da Werner Herzog. Il regista si è recato in Antartide con il suo cameraman Peter Zeitlinger e ha documentato la vita nella stazione McMurdo, sull’isola di Ross, e dintorni. All’inizio del film Herzog afferma di averlo voluto realizzare perché era rimasto estremamente affascinato dalle riprese subacquee realizzate sotto i ghiacci antartici dal suo amico Henry Kaiser, che aveva poi inserito nel film L’ignoto spazio profondo (Wild Blue Yonder, 2005). Henry Kaiser è l’autore delle riprese subacquee anche di questo film, oltre ad averne composto parte delle musiche e ad averlo prodotto. Il film è dedicato al critico americano Roger Ebert, grande ammiratore di Herzog, ed è stato candidato al premio oscar al miglior documentario nel 2009.
MER 1 GIUGNO Herzog at the End of the World
21.00 ENCOUNTERS AT THE END OF THE WORLD di Werner Herzog (USA 2007 99min, v.o. sott. Italiano) Encounters at the End of the World (traduzione: Incontri alla fine del mondo) è un film documentario del 2007 scritto, diretto e narrato da Werner Herzog. Il regista si è recato in Antartide con il suo cameraman Peter Zeitlinger e ha documentato la vita nella stazione McMurdo, sull’isola di Ross, e dintorni. All’inizio del film Herzog afferma di averlo voluto realizzare perché era rimasto estremamente affascinato dalle riprese subacquee realizzate sotto i ghiacci antartici dal suo amico Henry Kaiser, che aveva poi inserito nel film L’ignoto spazio profondo (Wild Blue Yonder, 2005). Henry Kaiser è l’autore delle riprese subacquee anche di questo film, oltre ad averne composto parte delle musiche e ad averlo prodotto. Il film è dedicato al critico americano Roger Ebert, grande ammiratore di Herzog, ed è stato candidato al premio oscar al miglior documentario nel 2009.