Alice è una paziente adolescente che arriva dallo psicologo (Castellitto) per una perizia dopo un incidente. La storia proposta, rende bene la sofferenza di un’adolescente (evidenziata dal probabile tentativo di suicidio) che vive la separazione dei genitori. La storia di una separazione mal gestita con un padre assente e idealizzato e una madre sofferente fion a risultare inadeguata nella modalità relazionale. Lo spunto su cui riflettere è appunto questo: oggi è possibile separarsi in maniera consensuale, trovando mediazioni alle diverse problematiche di separazione, ma è anche possibile accompagnare i figli nel difficile percorso di accettazione di un evento che, oltre a cambiare la vita nelle quotidianità, cambia per sempre le dinamiche affettive. E’ così sempre? Trovo che in Italia, le separazioni con figli siano statisticamente migliorate nelle modalità , rispetto alla fine degli anni ’90 in cui ho iniziato questa attività, grazie anche alla mediazione familiare, soprattutto grazie all”attenzione ai figli, condivisa da gran parte degli avvocati. Come operatori dobbiamo non perdere l’attenzione al problema e migliorare, ove possibile, l’offerta di intervento con gli adulti e soprattutto con i figli. Cari genitori, i vostri figli riusciranno a vivere in maniera adeguata la separazione, se voi sarete adeguati, nel rispetto dell’altro coniuge e della necessaria presenza di entrambi, importante risorsa per i vostri figli. La separazione non vi toglie soprattutto il dovere di poter essere una madre e un padre adeguati per vostro figlio. Ciascun genitore è importante, deve essere salvaguardato per poter mantenere un buon accudimento dei figli, che se cresceranno sereni miglioreranno la qualità di vita di tutto il sistema (genitore compreso).
Un’altro punto che mi preme sottolineare è la potenzialità dei rischi che corrono i ragazzi in questa delicata età. La storia di Alice evidenzia, oltre al probabile tentativo di suicidio, anche la fragilità, mascherata da forzata sicurezza, che gli adolescenti hanno, nel gestire tanti eventi della propria vita. Spesso i genitori non comprendono che dietro le sfide dei figli, dietro i musi, dietro le porte sbattute, i voti bassi … ci sono difficoltà di un’età di passaggio delicata per il futuro psicologico e relazionale degli stessi. Mi piacerebbe sapere se come genitori di figli adolescenti, abbiate una modalità che, senza soffocare e creare ansia, supporti i ragazzi, nel senso di essere persone su cui poter contare. Se tra di voi vi fossero adolescenti (di genitori separati e non separati), vi invito a dire la vostra, su come la vedete, su come vi percepite e su come pensiate che l’adulto possa essere più attenti a voi, senza rischiare di togliervi gradi di libertà, genuinità, creatività che fanno parte della vostra giovinezza e che sono la vostra ricchezza.