Cinema e psicoterapia: miele

Da Elisabettaricco

Questa mattina mi sono riproposto appena sveglio di scrivere un articolo relativo ad un bellissimo film, MIELE, della regista Valeria Golino, che è alla sua prima regia.

Ho visto questo film nel week end, in una condizione psicologica particolare, come può essere quella di chi ha la febbre alta e tanti fastidiosi dolori…

Come ha detto ieri, uscendo dal mio studio, una mia paziente: “dottore… niente avviene per caso… ” oggi una dolorosa notizia chiude il cerchio, ma questa è una storia che capiranno pochi intimi… Credo che si dica TVB…

Avendo seguito negli anni molti miei pazienti, nell’accompagnare una persona cara, nel percorso dolorosissimo di un cancro ed essendo io un esperto sul campo di questo tipo di situazioni, avendo vissuto la morte di mia madre e di mio padre con la stessa sofferenza ed in anni in cui la terapia del dolore era utopia, propongo a voi il tema.

Nel film oltre al tema dell’ eutanasia, tra l’altro affrontata senza giudizio dalla protagonista Irene (Jasmine Trinca), una ragazza che ha scelto come lavoro quello – per niente legale in Italia – di aiutare le persone malate e sofferenti a morire, si ventila un’altra problematica: la scelta di morire accompagnati non perchè malati nella fisicità, ma perchè sofferenti nella psichicità.

Silenzio…. l’argomento trattato è sicuramente più grande di noi ed ha a che fare con le nostre premesse, per cui questa volta vi chiedo solamente di guardare il film, senza commentare, ma per rivedere le vostre premesse. Vi abbraccio forte  e abbraccio mentalmente la persona speciale che da oggi fa parte del coro di voci del mio cuore, nella mia MENTE. Per sempre aldilà del corpo.


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