Per la seconda giornata del BIOGRAFILM FESTIVAL 2010, due consigli provenienti direttamente dalla Selezione Ufficiale:
“Sins of my father” (Argentina – Colombia/2009/93′) di Nicolas Entel è la biografia audace di quella che è stata la vita infantile, adolescenziale e di quella che ne resta oggi, di Sebastian Morriquin, all’anagrafe Sebastian Escobar, figlio unico del potente narcotrafficante colombiano Pablo Escobar, assassinato nel dicembre del 1993. Sebastian, che ai tempi dell’assassinio del padre aveva solo 16 anni, decide di partecipare a questo progetto affinché la storia, come dal lui stesso pronunciato nel film, possa non ripetersi. Il progetto biografico è piuttosto deciso e coraggioso perché non si tratta di un semplice percorso di analisi della vita di Pablo Escobar e, tantomeno, non vuole essere neanche una redenzione del più brutale e sanguinario Signore della droga che per oltre ventanni devastò e gettò la Colombia in un vortice di violenze e veri atti di terrorismo. In questa biografia, diretta a mio parere in modo impeccabile, Sebastian prova a riallacciare i rapporti con il proprio passato e, non solo, fa i conti cercando lui stesso di capire, comprendere e accettare i peccati, e le inevitabili conseguenze, di suo padre che è costretto a portarsi dietro solo perché nel suo sangue scorre lo stesso DNA di Pablo Escobar. Parallelamente, sullo stesso piano del ruolo di “vittima” di Sebastian, ci sono i figli orfani di due grandi politici colombiani che provarono legalmente a fermare il Signore della droga ma, da lui stesso ordinato, vennero assassinati: sono i figli di Luis Carlos Galan e Rodrigo Lara Bonilla, oggi attivisti politici colombiani. Cinque giovani uomini che si ritrovano dopo circa vent’anni intorno a un tavolo a riflettere sulla vita dei loro genitori, sulla storia passata e sul futuro del loro paese, da un lato per chiedere perdono per atti e violenze non commesse in prima persona e dall’altro lato a concedere tale perdono in nome di una causa più importante, il non ripetersi più della storia. Un documentario diretto magistralmente dall’argentino Entel, un valido esempio di come il cinema possa essere un efficace mezzo di memoria storica e informazione per le generazioni future che, molte volte, conoscono poco o, addirittura, non conoscono affatto, il proprio passato storico-politico.