(Recensione di Giulia Betti per “storiadeifilm.it“) – “Io sono Ingrid” è un film di Stig Björkman. Con Jeanine Basinger, Pia Lindström, Fiorella Mariani, Isabella Rossellini, Isotta Rossellini. E’ stato proiettato, come evento unico, nelle sale cinematografiche gli scorsi 19 e 20 ottobre.
Nella primavera del 2011, il regista Stig Björkman conobbe la figlia di Ingrid Bergman: Isabella Rossellini. Lei suggerì di “fare un film su Mamma” e così, tramite Isabella, Stig riuscì a raccontare la storia di Ingrid con le sue parole e le immagini di film da lei girati. Attraverso le sue riprese private, i suoi appunti, le lettere, i diarie e le interviste con i suoi figli e amici il documentario presenta un quadro mai visto prima della vita dietro le quinte di una giovane donna svedese che diventò una delle più celebrate attrici del cinema Americano e mondiale.
“Terrò stretto questo diario e lo nasconderò per sempre. Ho quattordici anni, due mesi e tre giorni. Sono nata il 29 Agosto 1915. Fui battezzata Ingrid. Ero vivace, irritante, testarda e selvaggia”
Il documentario che Stig Björkman, scrittore e critico cinematografico svedese, dedica a Ingrid Bergman, oltre ad essere un’opera densa di amorevoli riguardi che tradiscono la venerazione dell’autore conterraneo, dei familiari e degli amici e colleghi nei confronti della meravigliosa attrice glaciale e bollente, è anche un prezioso spunto di riflessione per e sulla società odierna.
La realizzazione di questo gioiellino documentaristico è stata possibile solo grazie alla devozione che Ingrid ha avuto per tutta la vita nel catturare il mondo attraverso un obbiettivo, e nell’imprimerlo nel ricordo con l’inchiostro immortale sulla carta da lettere.
La statuaria attrice, dalle “gambe interminabili, seni granitici, piedi giganti e dita chilometriche”, come la ricorda Paola Casella, immortalava ogni momento della propria esistenza attraverso filmini e fotografie. “Era il suo modo di trovare le radici” azzarda la figlia Isabella, anche se lo stile di vita seminomade della madre fa trapelare più una esigenza di libertà che di una vera e propria immissione di fondamenta stabili e perenni.
La sua esigenza di catturare l’istante, appare più simile alla brama procacciatrice e fiutatrice del collezionista incallito di oggetti “sacri”… che siano francobolli, figurine, reliquie, vecchi vinili o ricordi di vita vissuta.
Questo omaggio, realizzato in onore dei cento anni dalla nascita della Bergman per rispondere al desiderio espresso dalla figlia Isabella di dare un senso ai materni tranche de vie accumulati col tempo, ci pone di fronte ad una… (per continuare a leggere la recensione > “storiadeifilm.it”']);">cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).