(Recensione di Giulia Betti per “storiadeifilm.it“) – “Woman in Gold” è un film di Simon Curtis, con Helen Mirren, Ryan Reynolds, Daniel Brühl, Katie Holmes e Tatiana Maslany. E’ uscito nelle sale cinematografiche italiane lo scorso 15 ottobre.
Maria Altmann (Helen MIrren) è una donna ebrea fuggita da Vienna poco dopo l’arrivo dei nazisti che, saccheggiando la sua abitazione, trafugarono un prezioso quadro di Gustav Klimt, la Donna in Oro, in seguito restituito al governo Austriaco. La coraggiosa donna 50 anni dopo decide di sfidare le autorità Austriache con l’aiuto di un giovane avvocato (Ryan Reynolds) per chiedere che le venga restituito ciò che era suo. Dopo Philomena un’altra straordinaria storia vera di una donna che lotta contro la burocrazia e le avversità con determinazione e ironia.
Uno dei geni musicali del ‘900, un certo Frank Zappa disse una volta che l’arte consiste nel fare qualcosa di nessun valore e in seguito di venderla, e vantando un parere simile al suo, anche un influente architetto statunitense, Frank Lloyd, qualche tempo prima, disse “se si vende, è arte”. Eppure, da pochi giorni siamo spettatori di una bufera mediatica esplosa sui social network e sui quotidiani che coinvolge il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro e il ministro dei beni, delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, proprio a causa della esposta intenzione di uno dei due, il primo cittadino della Serenissima appunto, di vendere una famosa opera d’arte, la Giuditta II di Klimt, per risanare i debiti della gloriosa Repubblica Marinara.
Tale circostanza, che come prevedibile ha scatenato indignazioni e selvaggi insulti assumendo una corposa mole informativa tra articoli, post, tweet, commenti, e video su Youtube cade a “fagiuolo” per l’uscita al cinema di Woman in Gold, lo scorso 15 Ottobre 2015.
Woman in Gold, è il secondo ed ultimo lungometraggio cinematografico del talentuoso Simon Curtis, regista londinese che ci aveva rapiti appena quattro anni fa donandoci un meraviglioso ritratto della grande diva bionda ossigenata Marilyn Monroe, interpretata in tale circostanza da una impeccabile Michelle Williams, affiancata da grandi colleghi del calibro di Kenneth Branagh, Eddie Redmayne, Emma Watson e Judi Dench.
Il nuovo lavoro in questione, per ricollegarci alla felice coincidenza di poco sopra, racconta proprio l’avvincente storia di Maria Altmann, donna ebrea nata in una ricchissima famiglia viennese di mecenati d’arte e cresciuta nel lusso fino alla fatidica annessione dell’Austria al Terzo Reich, costretta a… (per continuare a leggere la recensione > “storiadeifilm.it”']);">cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).