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Cinema: recensione e trailer del film “Woman in Gold”, la vera storia del furto di un quadro di Klimt

Creato il 19 ottobre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

(Recensione di Giulia Betti per “storiadeifilm.it“) – “Woman in Gold” è un film di Simon Curtis, con Helen Mirren, Ryan Reynolds, Daniel Brühl, Katie Holmes e Tatiana Maslany. E’ uscito nelle sale cinematografiche italiane lo scorso 15 ottobre.

Maria Alt­mann (Helen MIr­ren) è una donna ebrea fug­gi­ta da Vien­na poco dopo l’ar­ri­vo dei na­zi­sti che, sac­cheg­gian­do la sua abi­ta­zio­ne, tra­fu­ga­ro­no un pre­zio­so qua­dro di Gu­stav Klimt, la Donna in Oro, in se­gui­to re­sti­tui­to al go­ver­no Au­stria­co. La co­rag­gio­sa donna 50 anni dopo de­ci­de di sfi­da­re le au­to­ri­tà Au­stria­che con l’a­iu­to di un gio­va­ne av­vo­ca­to (Ryan Rey­nolds) per chie­de­re che le venga re­sti­tui­to ciò che era suo. Dopo Phi­lo­me­na un’al­tra straor­di­na­ria sto­ria vera di una donna che lotta con­tro la bu­ro­cra­zia e le av­ver­si­tà con de­ter­mi­na­zio­ne e iro­nia.

Uno dei geni mu­si­ca­li del ‘900, un certo Frank Zappa disse una volta che l’ar­te con­si­ste nel fare qual­co­sa di nes­sun va­lo­re e in se­gui­to di ven­der­la, e van­tan­do un pa­re­re si­mi­le al suo, anche un in­fluen­te ar­chi­tet­to sta­tu­ni­ten­se, Frank Lloyd, qual­che tempo prima, disse “se si vende, è arte”. Ep­pu­re, da pochi gior­ni siamo spet­ta­to­ri di una bu­fe­ra me­dia­ti­ca esplo­sa sui so­cial net­work e sui quo­ti­dia­ni che coin­vol­ge il sin­da­co di Ve­ne­zia, Luigi Bru­gna­ro e il mi­ni­stro dei beni, delle at­ti­vi­tà cul­tu­ra­li e del tu­ri­smo Dario Fran­ce­schi­ni, pro­prio a causa della espo­sta in­ten­zio­ne di uno dei due, il primo cit­ta­di­no della Se­re­nis­si­ma ap­pun­to, di ven­de­re una fa­mo­sa opera d’ar­te, la Giu­dit­ta II di Klimt, per ri­sa­na­re i de­bi­ti della glo­rio­sa Re­pub­bli­ca Ma­ri­na­ra.

Tale cir­co­stan­za, che come pre­ve­di­bi­le ha sca­te­na­to in­di­gna­zio­ni e sel­vag­gi in­sul­ti as­su­men­do una cor­po­sa mole in­for­ma­ti­va tra ar­ti­co­li, post, tweet, com­men­ti, e video su You­tu­be cade a “fa­giuo­lo” per l’u­sci­ta al ci­ne­ma di Woman in Gold, lo scorso 15 Ot­to­bre 2015.

Woman in Gold, è il se­con­do ed ul­ti­mo lun­go­me­trag­gio ci­ne­ma­to­gra­fi­co del ta­len­tuo­so Simon Cur­tis, re­gi­sta lon­di­ne­se che ci aveva ra­pi­ti ap­pe­na quat­tro anni fa do­nan­do­ci un me­ra­vi­glio­so ri­trat­to della gran­de diva bion­da os­si­ge­na­ta Ma­ri­lyn Mon­roe, in­ter­pre­ta­ta in tale cir­co­stan­za da una im­pec­ca­bi­le Mi­chel­le Wil­liams, af­fian­ca­ta da gran­di col­le­ghi del ca­li­bro di Ken­ne­th Bra­na­gh, Eddie Red­may­ne, Emma Wa­tson e Judi Dench.

Il nuovo la­vo­ro in que­stio­ne, per ri­col­le­gar­ci alla fe­li­ce coin­ci­den­za di poco sopra, rac­con­ta pro­prio l’av­vin­cen­te sto­ria di Maria Alt­mann, donna ebrea nata in una ric­chis­si­ma fa­mi­glia vien­ne­se di me­ce­na­ti d’ar­te e cre­sciu­ta nel lusso fino alla fa­ti­di­ca an­nes­sio­ne del­l’Au­stria al Terzo Reich, co­stret­ta a… (per continuare a leggere la recensione > “storiadeifilm.it”']);">cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).


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