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Cinema: recensione e trailer di “Ex Machina”, una battaglia psicologica tra un uomo e una ragazza robot

Creato il 17 settembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

(Recensione di Fabio Secchi Frau per “storiadeifilm.it“) – “Ex Machina” è un film di Alex Garland, con Domhnall Gleeson, Oscar Isaac, Alicia Vikander, Sonoya Mizuno e Chelsea Li. E’ uscito nelle sale cinematografiche giovedì 25 luglio.

Un gio­va­ne in­for­ma­ti­co par­te­ci­pa a uno stra­no espe­ri­men­to nel ri­fu­gio di mon­ta­gna di un bril­lan­te CEO mi­liar­da­rio: dovrà sot­to­por­re al test di Tu­ring (un test di in­tel­li­gen­za ar­ti­fi­cia­le) una bel­lis­si­ma ra­gaz­za robot. L’e­spe­ri­men­to, però, si tra­sfor­ma in una oscu­ra bat­ta­glia psi­co­lo­gi­ca fra l’uo­mo e la mac­chi­na, in cui viene messa a re­pen­ta­glio la leal­tà.

Che l’i­po­te­ti­ca de­ci­ma musa (quel­la della set­ti­ma arte) ci con­ser­vi in sa­lu­te Alex Gar­land, sce­neg­gia­to­re pre­di­let­to di Danny Boyle (The Beach, 28 gior­ni dopo, Sun­shi­ne) che qui fa il suo de­but­to alla regia con un th­ril­ler fan­ta­scien­ti­fi­co raf­fi­na­to e ce­re­bra­le: Ex Ma­chi­na.

In un pa­no­ra­ma di pro­du­zio­ni nella quasi to­ta­li­tà pre­sta­bi­li­te, con­for­ma­te, pre­di­ge­ri­te, di­mo­stran­do un in­di­scu­ti­bi­le ta­len­to vi­si­vo, il re­gi­sta esor­dien­te (che ha sem­pre di­mo­stra­to largo in­te­res­se per l’or­ga­niz­za­zio­ne della so­cie­tà, per l’in­quie­tu­di­ne che si crea fra le ne­ces­sa­rie e asfis­sian­ti re­go­le e l’a­bu­so del­l’au­to­ri­tà) bril­la di au­da­cia, coe­ren­za e ri­fiu­to di ogni ac­co­mo­da­men­to com­mer­cia­le. Ha fatto, in­som­ma, un film suo, con un sog­get­to ori­gi­na­le. «A sci-fi romp where the mon­sters are men», ha chio­sa­to un sito au­stra­lia­no (www.​smh.​com.​au). Una de­scri­zio­ne giu­sta, per­ché que­sto th­ril­ler sci-fi, gron­dan­te di me­tal­lur­gia, fi­lo­so­fia e ven­det­ta, pos­sie­de la forza tra­sci­nan­te delle sto­rie in­ten­se ed ec­ce­zio­na­li. In più, è co­strui­to con ma­nia­ca­le cura dei det­ta­gli. Puro go­di­men­to lo spet­ta­co­lo del pae­sag­gio af­fol­la­to di pian­te, la geo­me­tria degli ar­re­da­men­ti, gli og­get­ti-det­ta­glio (i volti uma­noi­di ap­pe­si al cor­ri­do­io, le spie blua­stre che in­fe­sta­no la casa, le su­per­fi­ci in cri­stal­lo vo­mi­tan­ti di ri­fles­si).

Caleb Smith, un pro­gram­ma­to­re in­for­ma­ti­co, vince un con­cor­so per tra­scor­re­re una set­ti­ma­na nella te­nu­ta mon­ta­na pri­va­ta del bril­lan­te e so­li­ta­rio Na­than Ba­te­man, CEO di una im­por­tan­te so­cie­tà. Al suo ar­ri­vo, Caleb sco­pre di es­se­re stato scel­to per es­se­re “la com­po­nen­te umana” nel Test di Tu­ring, una va­lu­ta­zio­ne sulle In­tel­li­gen­ze Ar­ti­fi­cia­li che, me­dian­te una serie di in­ter­vi­ste, do­vreb­be de­ter­mi­na­re se un robot è in grado di pen­sa­re e “sen­ti­re” au­to­no­ma­men­te op­pu­re se sta sem­pli­ce­men­te si­mu­lan­do le emo­zio­ni umani. Il robot in que­stio­ne è Ava, dalle ca­rat­te­ri­sti­che par­zial­men­te umane (mani e piedi sono col­le­ga­ti a una strut­tu­ra di me­tal­lo a ma­glia se­mi­tra­spa­ren­te) che però, a ogni ses­sio­ne d’in­con­tro, di­mo­stra a Caleb quan­to avan­za­to sia il suo li­vel­lo di lo­gi­ca, met­ten­do in di­scus­sio­ne ad­di­rit­tu­ra la ca­pa­ci­tà di ra­gio­na­re e va­lu­ta­re del suo in­ter­vi­sta­to­re.

È su que­sta trama che Ex Ma­chi­na si pog­gia, senza la mi­ni­ma paura di tra­scor­re­re la mag­gior parte del tempo a di­bat­te­re, ip­no­ti­ca­men­te e con una certa in­quie­tu­di­ne, su gran­di que­stio­ni le­ga­te al de­li­ca­to senso della… (per continuare a leggere la recensione > “storiadeifilm.it”']);">cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).


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