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Cinema: recensione e trailer di “God Bless The Child”, docu-film ipperealista

Creato il 06 dicembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

(Recensione di Daze per “storiadeifilm.it“) - ”God Bless The Child” è un film di Ro­bert Ma­cho­ian e Ro­dri­go Oje­da-Beck, con Harper Graham, Elias Graham, Arri Graham, Ezra Graham, Jonah Graham e Bruce Graham. E’ stato il primo film in concorso che ha aperto il 33esimo Torino Film Festival.

Re­bec­ca è una madre af­fet­ta da de­pres­sio­ne, di­stan­te e in­sta­bi­le al punto da ab­ban­do­na­re i suoi cin­que figli a se stes­si in cerca di quel­la che sem­bra l’en­ne­si­ma fuga dalla real­tà. A pren­der­si cura dei quat­tro fra­tel­li mi­no­ri, uno dei quali di ap­pe­na di do­di­ci mesi, la tre­di­cen­ne Har­per, ri­tro­va­ta­si, un po’ per caso, un po’ per sua vo­lon­tà, a so­sti­tui­re Re­bec­ca nei com­pi­ti ma­ter­ni. In una lunga gior­na­ta esti­va, i cin­que figli di Re­bec­ca con­di­vi­de­ran­no caos, mo­men­ti in­ti­mi, in­cer­tez­ze, av­ven­tu­re, gio­chi. At­tra­ver­so i loro occhi il mondo di­vie­ne un luogo fan­ta­sti­co, in cui tutto si tinge di nuovo e inat­te­so.

C’era una volta una casa, dove vi­ve­va­no quat­tro bam­bi­ni: Ezra, Jonah, Eli ed Arri e una fan­ciul­la di tre­di­ci anni di nome Har­per. Si vo­le­va­no molto bene ed erano molto uniti ma un gior­no sve­glian­do­si, si ac­cor­se­ro che la madre era fug­gi­ta via, ab­ban­do­nan­do­li a se stes­si. No, que­sta non è una fa­vo­la con una bella mo­ra­le o un fi­na­le fe­li­ce, ma il film dei re­gi­sti ame­ri­ca­ni Ro­bert Ma­cho­ian e Ro­dri­go Oje­da-Beck che ri­per­cor­re una gior­na­ta esti­va di cin­que ra­gaz­zi­ni – figli del re­gi­sta Ma­cho­ian – ab­ban­do­na­ti dalla madre. Tra riti e gio­chi e ma­lin­co­nie scor­ro­no le ore, con Har­per che cerca di man­te­ne­re or­di­ne e una par­ven­za di nor­ma­li­tà, anche se que­sta chia­ra­men­te non c’è. Un gior­no in­te­ro, dal primo li­ti­gio al mat­ti­no, fino al­l’ul­ti­mo sba­di­glio della notte. Sba­di­glio che am­met­to, ha col­pi­to anche la sot­to­scrit­ta du­ran­te la vi­sio­ne del film. Il film iper­rea­li­sta, con il suo ta­glio do­cu­men­ta­ri­sta, mo­stra la sto­ria di un ab­ban­do­no, ma lo fa at­tra­ver­so i gesti più… (per continuare a leggere la recensione > “storiadeifilm.it”']);">cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).


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