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Cinema: recensione e trailer di “Padri e figlie”, il nuovo film di Gabriele Muccino con Russel Crowe e Aaron Paul

Creato il 02 ottobre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

(Recensione di Gloria Paparella per “storiadeifilm.it“) – “Padri e figlie” è un film di Gabriele Muccino, con Russell Crowe, Amanda Seyfried, Aaron Paul, Diane Kruger e Quvenzhané Wallis. E’ uscito ieri sera nei cinema italiani.

Dopo un in­ci­den­te stra­da­le, in cui è morta la mo­glie, lo scrit­to­re Jake Davis ini­zia a sof­fri­re di di­stur­bi psi­chi­ci. Si ri­tro­va da solo a cre­sce­re la fi­glia Katie, con la pres­sio­ne di un ro­man­zo da com­ple­ta­re. Ma quan­do la sua con­di­zio­ne psi­co­lo­gi­ca si ag­gra­va è co­stret­to ad af­fi­da­re la fi­glia alla zia ma­ter­na. Una volta cre­sciu­ta, Katie dovrà af­fron­ta­re i trau­mi del­l’in­fan­zia che l’han­no por­ta­ta al­l’in­ca­pa­ci­tà di amare.

Di­rom­pen­te e com­mo­ven­te per la sua pro­fon­di­tà e per la sin­ce­ri­tà che segna que­sta sto­ria. L’ul­ti­mo la­vo­ro di Ga­brie­le Muc­ci­no è una sto­ria forte, che la­scia il segno nello spet­ta­to­re. Non si trat­ta della so­li­ta trama di un padre che si trova a cre­sce­re da solo la fi­glia di cin­que anni, ma di una mol­ti­tu­di­ne di sfac­cet­ta­tu­re che que­sta re­la­zio­ne com­por­ta.

Padri e fi­glie è la sto­ria d’a­mo­re tra un padre e una fi­glia che vi­vo­no a New York da soli dopo la morte della mo­glie/madre in un in­ci­den­te stra­da­le; è un rac­con­to che si svol­ge su due piani pa­ral­le­li ma lon­ta­ni nel tempo. Il film, in­fat­ti, si spo­sta avan­ti e in­die­tro tra gli anni Ot­tan­ta, il pe­rio­do in cui Jake Davis (Rus­sell Crowe), ro­man­zie­re pre­mio Pu­li­tzer, lotta con­tro un serio di­stur­bo men­ta­le men­tre cerca di cre­sce­re nel mi­glior modo pos­si­bi­le la pic­co­la Katie. Ven­ti­cin­que anni dopo, Katie è una splen­di­da ra­gaz­za che si af­fac­cia alla vita, ma che com­bat­te an­co­ra con i de­mo­ni della sua in­fan­zia tor­men­ta­ta e l’in­ca­pa­ci­tà di ab­ban­do­nar­si ad una sto­ria d’a­mo­re.

Al cen­tro del film, trat­to dalla sce­neg­gia­tu­ra di Brad Desch, c’è l’a­mo­re e le de­lu­sio­ni che que­sto spes­so com­por­ta: l’a­mo­re di un padre per una fi­glia e, so­prat­tut­to, di una fi­glia per un padre, unico le­ga­me bio­lo­gi­co che le è ri­ma­sto e che, ella teme, possa prima o poi ab­ban­do­nar­la. Per que­sto per Katie, in­ter­pre­ta­ta nella fase adul­ta da Aman­da Sey­fried, è me­glio non amare, usare gli uo­mi­ni come di­stra­zio­ni ve­lo­ci, senza co­strui­re le­ga­mi; il viag­gio che la gio­va­ne com­pi­rà sarà pro­prio quel­lo di riu­sci­re a su­pe­ra­re il suo istin­to au­to­di­strut­ti­vo per im­pa­ra­re ad ar­ren­der­si al­l’a­mo­re. Padri e fi­glie è, così, un per­cor­so di cre­sci­ta, ci fa ca­pi­re quan­to la no­stra… (per continuare a leggere la recensione > “storiadeifilm.it”']);">cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).


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