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CinemaSpagna 2014: “Barcelona nit d’estiu” di Dani de la Orden

Creato il 19 maggio 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

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Tutto in una notte. Un’intensa notte d’estate in Catalogna, resa ancor più speciale dal passaggio della cometa Rose. Tra i film più godibili scoperti grazie al Festival del cine español ci infiliamo senz’altro quello, dall’impronta decisamente corale, al quale il giovane cineasta Dani de la Orden ha saputo imprimere un ritmo veloce, coinvolgente, spigliato. Pare che il soggetto iniziale fosse molto più semplice, asciutto. Poi il progetto del film si è allargato fino a comprendere sei diverse storie, raccontate a passo alternato e destinate a raggiungere l’apice nel corso della suddetta notte. Ed è così che ha preso forma Barcelona nit d’estiu: una commedia sentimentale che strizza di continuo l’occhio allo spettatore, ma che lo fa con intelligenza e verve genuina.

Ci sono di mezzo flirt adolescenziali. Coppie consolidate che rischiano di andare in crisi, quando una maternità non prevista si profila all’orizzonte. Vecchi amori che si ricongiungono o almeno ci provano. Due amici che si contendono una ragazza senza risparmiarsi colpi bassi, per poi scoprire che lei ha interessi di tutt’altro tipo. E tra questa storie ce n’è anche una, forse la più emblematica, che vede coinvolta una coppia di giovani sportivi, il cui tenero e vibrante rapporto omosessuale potrebbe essere ostacolato dai pregiudizi che ancora circolano nel mondo del calcio professionista, talvolta ipocrita nel volersi presentare a tutti i costi così “macho”: una parentesi del genere è peraltro rappresentativa dell’attenzione particolare che il cinema spagnolo continua a dimostrare, nei confronti delle tematiche gay. All’alba, dopo il tanto atteso passaggio della cometa, tutte queste vicende avranno conosciuto sviluppi importanti…

Il catalano Dani de la Orden, per quanto giovane, ha già alle spalle un buon numero di lavori a livello di cortometraggi, pubblicità (per la cronaca, vi diciamo che è stato anche regista della seconda unità nello spot di una popolare birra, la Estrella Damm) e video musicali. Tutta questa esperienza, per quanto riguarda la sua opera prima, si riflette nella capacità di coniugare una certa pulizia dell’immagine (spiccano in particolare le riprese notturne nell’incantevole e dinamica Barcellona) alla tenuta complessiva del racconto, in cui tuttavia vi sono frammenti che brillano più di altri. Ci sono senza dubbio personaggi e storie su cui il regista getta uno sguardo superficiale, a tratti scontato. Ma i momenti più riusciti e avvincenti della piccola antologia di sentimenti in bilico, incentrata su caratteri e relazioni quanto mai attuali, rendono un tale esordio comunque apprezzabile.

Stefano Coccia      


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