1. Vi ricordate i Disney Channel Original Movie? Ecco, la sceneggiatura e gli intenti di questa pellicola sembrano più o meno gli stessi di quei film, con la differenza che per Shadowhunters vi è dietro una produzione più impegnata di quella di un canale per bambini. Questa cosa che non emerge granché, tranne che negli effetti speciali e nella fotografia (e grazie, ci hanno spesso una fortuna, qualcosa di tecnicamente buono doveva pur esserci).2. I personaggi credo siano tra le cose più squallide che abbia visto in tutta la mia vita. Questo gruppo di adolescenti con pretese da Buffy sembra più una banda di fricchettoni che per tutto il film non fa altro che correre da una parte all'altra di New York per cercare oggetti e persone. Nessuno di loro ha una analisi psicologica che possa definirsi passabile: Clary non sarà la solita ragazza svampita ma ha comunque lo spessore di un cartone animato, Jace è il solito bad boy tremendamente figo, dark, tormentato, carismatico ecc. ecc. (praticamente un altro Edward Cullen), e la restante parte de cacciatori è composta da macchiette che non riescono mai ad emergere e farsi notare. Interessante poteva essere l’introduzione di un personaggio gay, ma anche lui è maneggiato con così tanta superficialità che alla fine del film avevo dimenticato il suo nome come quello di tutti gli altri personaggi. Ah, sì, poi c’è anche un anziano che parla e fa cose di cui non si capisce il motivo.
Cacciatori di demoni o semplici fan di qualche band rock-metal?
3. La storia d’amore tra i due protagonisti è banale, smielata e troppo, troppo veloce. In pratica i due non solo si infatuano e baciano nel giro di una scena, ma sono così rapidi da avere il primo litigio nella scena immediatamente successiva.
Trova le differenze.
4. Confusionario. Sarà che non ero più di tanto intenzionato a tenere le fila della storia, ma ad un certo punto della trama gli eventi precipitano, il tutto si velocizza eccessivamente, vengono date troppe informazioni in poco tempo e diventa difficile mettere insieme i vari pezzi. Molte cose sono spiegate male e il world building in particolare è trattato a schifio.5. Adolescenziale fino al midollo. Sembra che i produttori non ci abbiano neanche provato ad accaparrarsi una fetta di pubblico più adulta, contando solo sulla popolarità della saga letteraria tra i giovani lettori. Il tutto risulta troppo “una ragazzata”.6. Cliché, cliché ovunque (genitore scomparso, protagonista figo che sa suonare il pianoforte in maniera figa e che spezza i momenti di tensione con il suo umorismo altrettanto figo, bacio sotto la pioggia, triangolo amoroso lui-lei-il miglior amico, migliore amico in pericolo, personaggio fidato che si scopre essere alleato con il nemico, orda di demoni che invade il rifugio dei nostri eroi – da sempre ritenuto inespugnabile - protagonista tipicamente quotidiana che si scopre dotata di poteri fuori dalla norma e destinata a compiere grandi gesta).7.I produttori hanno dichiarato di aver modificato molti elementi del romanzo per rendere il film autoconclusivo. Non credo che ciò sia riuscito particolarmente bene, dato che lo spettatore viene lasciato con dei punti di domanda grandi quanto case. 8. Alcuni elementi della narrazione sono fruibili solo da chi ha letto la saga, tanto che spesso dovevo girarmi a chiedere delucidazioni a mia sorella. Queste cosa non è solo fastidiosa, ma conferma anche la mia teoria del punto 5.9. Tanto potenziale sprecato. Shadowhuntersaveva tutte le carte in regola per diventare un fantasy piacevole e d’effetto, ma il materiale è trattato talmente male che il risultato finale è semplicemente banale e dimenticabile: tante lotte, tanta azione, tanta fantasia e, soprattutto, tanto budget messi insieme in un modo che… anche no.
AHAHAHAHAHA, giuro,
sto ancora ridendo per questa cosa.
Per essere equo, però, ho deciso di inserire anche i tre elementi salvabili di questo film.
1. I demoni sono costruiti bene, fanno abbastanza effetto e ci sono un paio di scene splatter che non mi sarei aspettato da una pellicola per adolescenti.2. Ottima la recitazione di Jonathan Rhys-Meyers, non male quella di Lily Collins.
3. Le inquadrature aeree sulla Grande Mela mi hanno fatto eccitare, lo ammetto.