Cinguettare a Sanremo

Non ho visto Sanremo. Non nel modo classico e per intero, perlomeno. Troppe cose da fare, troppo tempo rubato a Princi, al sonno, ai libri. Non è che non mi piaccia, anzi, le canzoni, i diversi protagonisti, mi incuriosiscono, ma ho preferito fare altro anche perchè, in generale, arte del contorno al sapor di celentani, vallette e rigidi copioni un po' mi annoia.
Ne ho visto qualche stralcio, ovviamente, e qualcosa sono anche andata a cercarmelo on line, come Patty Smith con i Marlene Kuntz.
Soprattutto, però, mi è capitato di seguirlo un po', quando ho potuto attraverso twitter, attraverso cinguettatori che seguo direttamente o altri che non seguono ma che sono stati "rimbalzati" sul mio schermo da quelli che seguo.
E, anche in questo caso, devo ammettere che la sensazione è stata di noia e un po' di tristezza. Chi ha partecipato a questa settimana di cinguettii sanremeschi assicura di essersi divertito, la mia impressione è che gli unici a farlo davvero siano stati quelli che erano davvero a Sanremo, gli altri li immagino in questo atteggiamento un po' autistico e fuori dal mondo, un occhio alla tv, uno al tablet-pc-iPhone, chiusi in una bolla che per una settimana li ha separati dal mondo reale e catapultati nella dimensione twitsanremesca.
Non so, a me ha messo un po' di tristezza, oltre alla noia di non leggere altro che di sanremo, ma se mi dite che vi siete divertiti ci credo e forse mi è sfuggito qualcosa.
Chi prova a dirmi cosa?