Che giusto è che a Natale tutti ci regalano cicciobello e la barbi alle picciridde e io, a mia nipote Ginetta, assai assai un paio di quasette o di mutandine?Mia sorella Rosa dice: ti pigli pensiero senza motivo, noi manco le quasette avevamo quando eravamo picciridde. Vero è, però allora non le avevamo né noi e manco gli altri, e se qualcuno voleva fare lo sperto ci finiva male, attipo Onofrio Cudduredda, che un giorno si presentò con un berretto di lana nuovo nuovo e Totò Cornadura ci dette un pugno, glielo fece cadere di ‘ntesta, ci fece scarpetta in una merda di vacca e glielo spalmò sulla funcia. Altri tempi. Ora invece tutti hanno tutte cose, e per babba ci pigliano a Ginetta, che non ha il cicciobello. Il fatto è che io per questa mia nipote c’ho un affetto esagerato, perché è una bambina d’oro. A otto anni si può dire che si guadagna il pane, lavora fino alle nove di sera senza dire ahi, no come quella lagnusazza di sua madre, che alla sua età alle sette stava ancora a letto a dormire e faceva voci tutto il giorno che voleva un vestito per l’inverno e uno per l’estate. Ginetta invece non si lamenta mai.
Letizia Lipari