Magazine Tecnologia

Cinquanta sbavature di nero - Recensione

Creato il 17 febbraio 2016 da Lightman

Sotto la regia del Michael Tiddes che già lo aveva diretto nei due Ghost movie, con Cinquanta sbavature di nero Marlon Wayans prende in giro il più recente fenomeno erotico-sentimentale cinematografico.

Cinquanta sbavature di nero - Recensione

"Quando il libro è diventato così famoso, abbiamo giocato con il nome e iniziato a ridere all'idea di Cinquanta sbavature di nero. Abbiamo pensato: 'Come facciamo a rendere tutto questo divertente?' La chiave è stata quella di immaginare 'E se Christian Grey fosse nero?' Lui è ricco, ma, in effetti, come ha fatto i suoi soldi? Lo abbiamo reso un po' ambiguo e, poi, anche un pessimo amante. Davvero pessimo".
Interprete, tra l'altro, dei primi due Scary movie e di White chicks, Marlon Wayans sintetizza lo spirito con cui - affiancato dal collaboratore Rick Alvarez - si è accinto a sceneggiare la presa in giro all black del fenomeno commerciale erotico-sentimentale Cinquanta sfumature di grigio, nella quale veste anche i panni del protagonista sotto la regia dello stesso Michael Tiddes che lo aveva diretto in Ghost movie e Ghost movie 2 - Questa volta è guerra.
Protagonista che, appunto, non si chiama più Christian Grey ma Christian Black, pur rimanendo un milionario maniaco del controllo interessato a trascinare la timida studentessa Hannah Steele alias Kali Hawk nel perverso universo dei rapporti sessuali sadomaso.

Black... humour

Cinquanta sbavature di nero - Recensione

E, proprio come nella pellicola di Sam Taylor-Johnson, non solo non manca neppure una compagna di stanza - qui resa grassa e incredibilmente ninfomane - di lei, ma si accoppia anche con il fratello superdotato (!!!) di Black.
Del resto, come vuole ormai la non molto condivisibile tradizione della comicità demenziale wayansiana, non sono certo assenti membri maschili grottescamente enormi nel corso della oltre ora e mezza di visione che, come c'era da aspettarsi, in mezzo a più o meno digeribili volgarità assortite sbeffeggia tutto e tutti senza sosta; a cominciare proprio dalla E.L. James autrice del romanzo da cui ha avuto origine il film con Dakota Johnson e Jamie Dornan.
Infatti, se da un lato abbiamo frecciatine verbali a Miley Cyrus e, addirittura, allo Yoda della saga fantascientifica Star wars, dall'altro viene tirato in ballo perfino uno striptease proto- Magic Mike dagli esilaranti risvolti.
Mentre la veterana Jane Seymour di Agente 007 - Vivi e lascia morire fa da madre razzista al disgustosamente divertente Christian, tutt'altro che cantore dell'amore romantico e nella cui "stanza dei giochi", in mezzo all'assurda oggettistica custodisce fruste denominate con titoli di lungometraggi riguardanti i pregiudizi da parte degli americani nei confronti delle persone di colore (!!!), da Glory - Uomini di gloria a Django unchained.
Quindi, è chiaro che, sebbene non si possa fare almeno a meno di sghignazzare dinanzi a sconcezze varie ed a situazioni come quella relativa al dialogo di Black con il padre di Hannah, a suscitare divertimento non è, in fin dei conti, la tipologia d'ironia (decisamente di bassa lega) sfruttata, bensì l'impressione di rivedere sullo schermo quanto di veramente ridicolo trapelava già dalle sequenze che costituirono Cinquanta sfumature di grigio.
Il Cinquanta sfumature di grigio al cui confronto, in maniera quasi paradossale, l'operazione in questione appare più digeribile... ma, forse, meno capace di strappare grosse risate.

Che voto dai a: Cinquanta sbavature di nero

Registrati utilizzando un Account esistente


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog