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Cinque domande a Luca Filippi, autore de “L’arcano della Papessa”. Leone Editore

Creato il 07 dicembre 2009 da Rita Charbonnier @ritacharbonnier

Luca Filippi è nato a Roma nel 1976. Dopo gli studi classici ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia; attualmente lavora come medico ospedaliero. Ama leggere, soprattutto noir e romanzi storici. Nella scrittura si propone di coniugare la passione per la storia con quella per l’indagine scientifica. Ha pubblicato I diavoli della Zisa (Leone, 2009) e il racconto «Il marchio della strega» nell’antologia La superbia (Giulio Perrone, 2009). L’arcano della Papessa. Intrigo alla corte dei Borgia (Leone) è il suo nuovo romanzo, uscito all’inizio di ottobre.
Cinque domande a Luca Filippi, autore de “L’arcano della Papessa”. Leone Editore1. Il tuo romanzo è un noir storico incentrato su una misteriosa catena di delitti avvenuti a Roma nel 1499. Perché hai desiderato scrivere questa storia?
L’arcano della Papessa è essenzialmente un racconto della memoria. Ho cominciato a scrivere un anno dopo il mio trasferimento a Trieste per esigenze di lavoro. Desideravo che, nel racconto, emergessero luoghi di cui sentivo profonda nostalgia. Roma, con la sua grandezza e le sue contraddizioni, città che divora e sfinisce con le sue distanze impercorribili e il suo caos, ma che lascia una traccia nel sangue. E la Tuscia, la terra di mio padre, che per me ha sempre rappresentato il “ritorno alle origini”, con l’aria satura del profumo dei camini, le castagne a ottobre, e i borghi, annidati tra i pendii dei monti Cimini, con i loro splendidi castelli e le chiese. Era naturale che il casato dei Farnese, che proprio nella Tuscia ha avuto i suoi primi possedimenti, avesse un ruolo predominante nello svolgimento della storia.
2. Quanto c’è di inventato e quanto di storicamente accertato, nel tuo romanzo?
Nella ricostruzione dei luoghi e dei personaggi realmente esistiti ho cercato di essere il più fedele possibile alle fonti storiche. Mi sono documentato per raccontare in modo verosimile alcuni luoghi in cui si svolge la vicenda, come il castello Orsini di Vasanello e il suo giardino rinascimentale. Ho introdotto anche il tema della stregoneria (d’altra parte San Martino nel Cimino, paese della Tuscia, era anche noto come “il paese delle streghe”) e nella descrizione di un rituale sabbatico ho cercato di rifarmi ai racconti delle “malefiche” durante i processi dell’Inquisizione. La trama noir, di per sé, è frutto di fantasia e mi è servita per creare delle situazioni estreme in cui emergessero ancor più nitidamente i caratteri dei personaggi. Un ulteriore mistero, infine, è nascosto nella copertina del libro, per la quale è stato usato il “Bambin Gesù delle Mani” del Pinturicchio, il celebre artista che operò alla corte dei Borgia.
Cinque domande a Luca Filippi, autore de “L’arcano della Papessa”. Leone Editore3. Quanto c’è di te nel personaggio di Tiberio, medico del cardinale Alessandro Farnese?
Devo confessare che il medico Tiberio è quasi un mio alter ego. Non solo per la professione che svolge, ma anche perché siamo praticamente coetanei. Volevo che rappresentasse un giovane uomo diviso tra il rigore scientifico e la fascinazione per l’irrazionale. Infatti, suo malgrado, sarà messo sulla pista giusta da una vecchia divinatrice di tarocchi. Non volevo che il protagonista fosse un uomo “tutto d’un pezzo” ma che si plasmasse passando attraverso esperienze diverse e per certi versi straordinarie. Inoltre Tiberio è un nobile di provincia, impreparato allo sfarzo e agli eccessi della corte di Alessandro VI. Gli stessi eccessi che, di lì a poco, avrebbero scandalizzato Lutero dando origine al periodo della Riforma.
4. Quanto sono durate le tue ricerche e come si sono svolte?
La fase di documentazione e la scrittura hanno preso quasi un anno di tempo. Un grande aiuto mi è stato fornito da Internet, che è ormai uno strumento indispensabile per chi voglia fare ricerche di qualunque genere. Inoltre ho sempre pensato che non è possibile scrivere di luoghi che non si siano mai visti, per cui una parte del tempo è stato dedicato alla visita delle strade, dei castelli e delle piazze in cui si muovono i protagonisti della vicenda. Dopo la ricerca di un editore e il fortunato incontro con la Leone, ho impiegato altri mesi per la rielaborazione del testo e la correzione delle bozze.
5. Che cos’è la scrittura, per te?
La scrittura è, prima di tutto, un’esigenza. Accantonata per molti anni per dedicarmi agli studi e prepararmi nel mestiere di medico, la “vena” creativa è riemersa con prepotenza nell’ultimo periodo della mia vita. E’ diventata un’attività che si integra ormai nel flusso degli eventi quotidiani, tra gli impegni professionali e i giochi con i miei figli, e che mi consente di proiettarmi con la mente in un Altrove pieno di fascino e mistero.
Grazie, Luca! E per maggiori informazioni su L’arcano della Papessa. Intrigo alla corte dei Borgia potete visitare il sito di Leone Editore oppure il sito dedicato al romanzo, dove è possibile leggere l’incipit. Luca Filippi ha anche un blog dedicato al noir nella storia e nella letteratura: La vibrazione nera.
Video trailer de “L’arcano della Papessa”

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