Cinque idee stupide per risolvere la crisi EAV

Creato il 20 giugno 2013 da Ciro_pastore


La crisi è seria, e per risolverla positivamente è alacremente impegnato il fior fiore manageriale; ma io 5 idee stupide (?) ce l’avrei:
1.   abolizione di tutte le stazioni, destinando quelle di campagna all'allevamento avicolo e quelle più cittadine a centri di accoglienza profughi. Qualcuno ha fatto notare che senza stazioni renderebbe impossibile per i viaggiatori l'accesso ai treni, evento peraltro di trascurabile importanza. Tutti hanno, infatti, concordato che non è poi un grande danno, visto che da anni nessuno si curato dei clienti. Peraltro, c'è sempre la possibilità di salire in corsa, come fanno da sempre in India, e fa pure bene alla forma fisica.
2.   Eliminazione dei macchinisti Figura sempre più obsoleta e, perfino, pericolosa. Saranno sostituiti da scimmie antropomorfe appositamente importate dal Madagascar. Dopo breve corso di addestramento presso il Circo Darix Togni, effettueranno estenuanti turni di 12 ore. Vantaggi? Drastico abbattimento della conflittualità sindacale. Unico costo a carico dell'azienda tonnellate di banane da distribuire alle fameliche scimmie; ma la Silvani, eminente autorità nel settore, si è subito offerta per procurare il frutto esotico a prezzi stracciati.
3.   Vendita di tutti i binari della rete ad un'acciaieria cinese. I soliti disfattisti obiettano che sarebbe difficile far muovere i treni senza rotaie, quasi impossibile. Ma anche a questa pretestuosa obiezione c'è un rimedio infallibile. Assoldare migliaia di immigrati clandestini che porteranno i treni sulle spalle come lettighe. I tempi di percorrenza non ne risentirebbero. Unico problema da risolvere la pressante pretesa delle paranze dei gigli di Nola e Barra. Queste rispettabili istituzioni rivendicano l'esclusiva territoriale relativamente a qualsiasi trasporto a spalla.
4.   Deportazione degli impiegati. Il problema degli impiegati inutilizzati o sotto utilizzati (quasi il 95% della forza) verrà risolto con duplice vantaggio. Il 75% verranno deportati in Giappone come volontari obbligati (risibile ossimoro) nel disperato tentativo di bloccare la reazione incontrollata della centrale nucleare. I loro corpi resi inutili ed inerti da decenni di scrivania, saranno utilizzati come sarcofago di copertura. Gli impiegati garantiscono un contenuto di cemento maggiore, visto che per anni hanno sopportato il peso di tante angherie senza mostrare una crepa. Conseguenze negative, purtroppo, per il bar aziendale che vedrà quasi azzerati gli incassi. Molti degli impiegati sacrificati nella missione suicida in Giappone erano assidui frequentatori, tanto che alcuni di essi pernottavano sugli striminziti strapuntini. Proprio per questo motivo la Silvani tenta una strenua opposizione: finirebbe così il suo palcoscenico personale. Ma viene presto dissuasa con la promessa di darle una chance alla buvette di Santa Lucia.
5.   Chiusura delle toilette. Dopo l'eliminazione della carta igienica dai bagni aziendali, per rendere la misura ancora più drastica si è deciso di chiuderli a giorni alterni, con immediata ripercussioni sulla salute prostatica dei vecchi impiegati non spediti in Giappone, costringendo molti di essi a chiedere il prepensionamento o in alternativa la fornitura di pannoloni   questi consigli sono stati pubblicati 2 anni fa sul mio blog, ma sono quanto mai validi...


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