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Cinque serial TV che meritavano un destino migliore

Creato il 06 luglio 2013 da Mcnab75

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Una costante di questi anni: serial televisivi (quasi tutti americani, canadesi o inglesi) che iniziano con premesse eccezionali, ma che finiscono in vacca dopo una sola stagione, o (peggio ancora) dopo poche puntate.
Difficile ricavarne una top 5, perché i titoli da citare sarebbero ben più numerosi. Escludo quindi dall’elenco tutti quelli che ritengo deludenti fin dall’inizio, da Terra Nova a Falling Skies, entrambi rivelatisi come le pessime sorprese del 2011, e di cui salvo pochissimo.
So che molti di voi non concorderanno con uno o più dei titoli che cito nella mia classifica, perciò vi lascio spazio (nei commenti) per aggiungere altri serial o per difendere quelli che io invece boccio. Fermo restando questo presupposto: parliamo di telefilm che all’inizio vi piacevano, ma che sono andati pian piano in vacca.
Intanto eccovi i miei.

  • Smallville

Smallville

Ovvero “I dolori del giovane Superman”.
Le prime stagioni erano molto gradevoli. Mai trascendentali, per carità, ma con personaggi interessanti e intrecci meno banali del previsto (con tutto che l’Azzurrone non è certo uno dei miei supereroi preferiti).
Peccato che il giocattolino si sia rotto in fretta, soprattutto per colpa di chi ha preteso di allungare il brodo per ben dieci stagioni (dal 2001 al 2011), infilandoci robe che manco a Sentieri non si vedevano più. E i personaggi nel mentre imbolsivano, pur pretendendo di farli passare sempre per liceali.
No way.

  • V

V

Diciamolo: i primi Visitors erano fighissimi, ma rivisti ora fanno un po’ sorridere, soprattutto per dei buchi logici nella trama che mi mandano ai matti ogni volta che ci penso.
I presupposti per fare un remake più rispettoso dell’intelligenza dello spettatore c’erano tutti. La partenza è stata incoraggiante, soprattutto per la scelta di rappresentare i visitatori come alieni “manageriali” e altruisti, e non come stormtrooper d’assalto. E poi, diamine, Anna (Morena Baccarin) era stupenda nel ruolo della leader extraterrestre.
Peccato che il serial non abbia conservato mordente, né originalità, né altro. Infatti ha chiuso i battenti dopo due stagioni senza infamia, ma soprattutto senza lode.

  • Grey’s Anatomy

Grey's Anatomy

Sì bimbi, fatevene una ragione: sono/ero un fans di Grey’s Anatomy. Per le prime 3 stagioni mi ha preso molto di più di qualunque altro serial di fantascienza mai trasmesso.
Mi piacevano i protagonisti, gli intrecci amorosi e anche le singole storie mediche/ospedaliere proposte di puntata in puntata. Idem per le musiche scelte di volta in volta, quasi sempre azzeccatissime.
Poi il delirio: tutti hanno iniziato ad andare con tutti, in una promiscuità che denotava soltanto la stanchezza degli sceneggiatori. I protagonisti storici si sono defilati uno a uno, lasciando spazio a dei mediocri rincalzi. E’ la stessa sindrome che rovinò a suo tempo dei prodotti interessanti, come per esempio Melrose Place (sì, ero anche un fan di Melrose Place!)

  • FlashForward

Flash Forward

Ovvero: come prendere un buon romanzo di fantascienza (dello scrittore canadese Robert J. Sawyer), adattarlo concedendosi ampie licenze poetiche e poi mandare comunque in vacca il tutto.
Questa è la storia spiccia di FlashForward, prodotto dalla ABC per una sola, fallimentare stagione. E dire che le premesse e l’entusiasmo non mancavano, tanto che i curatori della serie avevano messo in cantiere un minimo di tre stagioni e un massimo di sette. Invece ci troviamo queste 22 puntate, senza nemmeno un falso finale a dar loro dignità, e tanta carne al fuoco malamente bruciata.
Peccato.

  • Lost

LOST

Lost deludente?
Sì.
Quello che è e rimane una pietra miliare dei serial televisivi del nuovo millennio ha anche il retrogusto di occasione sprecata.
Sprecata perché le ultime due stagioni sono dimenticabili, per molti versi deludenti (anche se non “orrende”, come qualcuno dice). Per contro le prime due sono eccezionali, ricchissime, memorabili.
Anche qui: troppa carne al fuoco, troppa voglia di stupire, troppo caos buttato dentro una trama già complicata di suo. E i protagonisti? Quasi tutti affascinanti e ricchi di sfaccettature, ma violentati dalla continua voglia di infilare colpi di scena là dove non servivano.
Comunque memorabile, ma peccato per l’occasione persa.

–> Leggi anche: Cinque buone ragioni per vedere Game of Thrones.
–> Leggi anche: Cinque validi motivi per vedere The Big Bang Theory.

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(A.G. – Follow me on Twitter)

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