1) Questa mattina, poco prima dell'alba, in seguito ad una grave crisi respiratoria una neonata catanese è morta a bordo dell'ambulanza che la stava trasportando verso l'ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa. La piccola, nata la notte prima in un clinica privata di Catania, aveva accusato difficoltà respiratorie subito dopo il parto e i medici, di fronte all'aggravarsi delle sue condizioni, hanno cercato un reparto specializzato nel quale trasferirla ma nessuno dei tre ospedali del capoluogo aveva posto per ricoverarla. Sulla vicenda la procura ragusana ha aperto un'indagine.
2) Il Centro Cuore degli ospedali Riunti di Reggio Calabria, nato nel dicembre del 2011 come centro d'eccellenza per la prevenzione e la cura delle patologie cardiovascolari, non è mai diventato operativo: da più di tre anni le sue costosissime apparecchiature all'avanguardia nel campo biomedico giacciono inutilizzate. A quanto pare la responsabilità sarebbe da addebitare al piano di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria della Regione Calabria, che non permette di assumere quel personale specializzato che avrebbe dovuto consentire l'entrata in funzione della struttura. Intanto la sanità pubblica continua a pagare il Centro Cuore con un leasing da 18 rate di oltre mezzo milione di euro l'una, senza contare le spese per la manutenzione dei macchinari inutilizzati. Nel mentre i pazienti reggini vanno a curarsi in altre località italiane a spese della Regione Calabria. Il tutto, secondo le stime della Guardia di finanza, causa un danno erariale di 39 milioni di euro l'anno. L'ennesima cattedrale nel deserto della malasanità.
3) Il 3 marzo prossimo, in seguito ad un'ordinanza di sfratto esecutivo, l'Antico opificio serico di San Leucio, gestito dalla famiglia De Negri, chiuderà per sempre i battenti. La seteria campana, che durante la sua storia ha arredato le sale di Montecitorio e perfino la Casa Bianca, sconta gli effetti di una crisi che non accenna a rallentare e dell'invasione dell'imprenditoria asiatica che offre prodotti qualitativamente inferiori ma a prezzi praticamente stracciati, fino a due terzi più bassi. Un ennesimo schiaffo per la Campania e la perdita del posto di lavoro per quindici famiglie.
Malasanità, crisi economica, imprese che continuano a chiudere, disoccupazione, #malascuola, burocrazia da quarto mondo: queste dovrebbero essere le vere notizie per il Presidente del Consiglio. Questi sono i veri problemi che dovrebbe risolvere. Se Renzi e la sua maggioranza sono mossi dall'impulso irresistibile di stravolgere e violentare i regolamenti parlamentari per convocare improbabili "sedute fiume", lo facciano per questioni che davvero toccano i cittadini in prima persona, non per portare a casa un paio di riforme costituzionali tanto oscene quanto irrilevanti per la vita quotidiana dei cittadini. Se proprio devono calpestare il Parlamento, che almeno lo facciano per qualcosa di utile.