Magazine Diario personale

Ciò che non so dire, lo dice la poesia

Da Chiara Lorenzetti

In quest’estate afosa m’è venuto a cuore di discorrere d’amore -come avrete già letto nei post precedenti – ma visto che filosofo non sono, attingo al verbo dei poeti.
Chi può dire con certezza che essi solo sanno dipingere le emozioni, incalzare lacrime e battiti, stanare sentimenti?
Io no, ma posso dire per esperienza che spesso m’accade di ritrovare le parole che persi nel labirinto dell’emozione, di fronte agli occhi del mio amato, dopo il passionale orgasmo, nello strazio dell’addio.

Ballata dell’amante insicuro
“Scrivere il nome tuo sugli appannati vetri
e attendere alle fermate dove
a lungo hai atteso, non fa male, e pure

non dà piacere. Antichissima eco
azzurra, alto profumo, come lacrima canta
la voce tua, l’amore mio è amore

d’Otelli. E quando m’arde, e quando m’addormenta,
tra i brividi m’appare innanzi Iago.
Mi dico: afferra i versi, legali con lo spago.

Sono delicatissimi fiori, le poesie,
a nutrirli è una consona amarezza.
Capita, a volte che rabbia li spezzi.”

Poesia di Nasos Vaghenas tratta dal blog Versioni poetiche tradotta dal buon Federico Giusfredi.

Chiara


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog