CIOCCOLATO con odor di cavoli.

Da Costantino Posa

Altro ricordo da brivido mancato fa riferimento a quando tornando a casa dal lavoro in bicicletta sotto una pioggia incalzante, rischiai scivolando in curva, asfalto viscido sopra un ponte, di finire nel “ re dei fossi ”, così i milanesi chiamavano un canale, direi di fogna a cielo aperto lungo la via Emilia. Mi aggrappai al muretto di pietre e cemento che costeggiava la stradina del ponte, nel tentativo di frenare su di esso la caduta. Rimasi con una gamba dei pantaloni strappata steso per un pò sul muretto a guardare ciò che velocemente passava di sotto. Un fetore incredibile, sembrava “cioccolato con odor di cavoli” con tanta schiuma galleggiante. Riesco solo a ricordare quello che in quel momento mi veniva in mente: a notizia saputa in tanti avrebbero commentato di me che ero andato a Milano per realizzarmi, per poi finire e probabilmente morire in un enorme e indescrivibile fiume di merda.

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