Ciprioti ingannati dall’Europa: rapina sui conti bancari

Creato il 17 marzo 2013 da Albertocapece

Bancomat temporaneamente fuori servizio in attesa del prelievo forzoso

Sono passati pochi giorni da quando gli elettori di Cipro hanno votato per un governo di destra che li aveva spaventati sul futuro e illusi  di essere il solo a poter ottenere l’aiuto dell’Europa per il salvataggio dell’economia dell’isola. Pochi giorni , ma quasi tutti di pentimento perché  il nuovo esecutivo è stato di parola: ha bussato alle porte di Bruxelles et voilà che è riuscito a strappare il fatidico appoggio. Solo che i dieci miliardi di intervento verranno pagati a carissimo prezzo dai ciprioti: l’Unione Europea, in cambio del salvataggio, ha chiesto che il Parlamento (che si riunisce domani  in sessione straordinaria, mentre i cittadini sono in fila ai bancomat bloccati) approvi la confisca su tutti i conti correnti del 6,75% sotto i 100 mila euro e del 9,9% sopra i 100 mila euro. cosa che pro

Insomma poveri e ricchi dovranno cedere una fetta dei loro depositi, ma con la significativa differenza:  che mentre i conti correnti diciamo così “grassi” sono quasi tutti investiti in assets che sfuggono al prelievo, quelli piccoli o minimi sono tutti in attesa di essere rasati a dovere senza possibilità di sottrarsi. Così anche i poveracci saranno chiamati a pagare i pasticci delle banche e di un’economia finanziaria che è di cinque , sei volte superiore al pil reale.

Ma la mossa imposta dall’Europa (la Germania voleva addirittura un prelievo attorno al 40%) è un totale disastro per l’isola: com’è noto la metà dei depositi nelle banche cipriote sono dei ricconi russi che hanno trovato laggiù una sorta di semi paradiso fiscale o comunque una via di transito per i loro investimenti. Con la mossa della Ue è ovvio che i denari russi se ne scapperanno in poco tempo (sempre che non vi siano altre ritorsioni) per cui il salvataggio di oggi finirà per dare origine a un nuovo disastro. A dire la verità l’ex presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha detto che questa è la cosa peggiore che l’Europa poteva fare: infatti potrebbe nascere il timore che il prelievo forzoso sia un esperimento da applicare poi ad altri Paesi, creando così nuova incertezza e nuovi sospetti. Ma la commissione Ue è andata avanti per la sua strada.

Insomma il sistema di rapina fa un ulteriore passo avanti, subisce una nuova escalation grazie alla quale i cittadini vengono impoveriti anche in maniera diretta e immediata tramite prelievi nei conti correnti: il salvataggio degli istituti di credito tramite la loro nazionalizzazione (come era ipotizzato a Cipro anche dai partiti antagonisti della destra) comporterebbe invece la svalorizzazione degli assets in bond e azioni bancarie e il salvataggio dei conti correnti. Ma non è ciò che questa Europa vuole.


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