L’Italia si sta decomponendo per l’aggressività dei trafficanti in “beni” sovrani più che di fronte ai ricatti dei mercati mondiali. Da questo momento in poi il voto popolare non servirà punto, considerato che le uniche condizioni per assurgere al premierato nel nostro paese saranno due e non discenderanno dagli esiti delle urne: gradimento dei poteri forti internazionali dell’incaricato a guidare l’esecutivo e assecondamento dei capricci del regime finanziario globale. Il valore dei nostri buoni pubblici non dipenderà dalla solvibilità dello Stato ma dall’aria che tirerà in Germania, dal tempo che farà in Francia e dei bollettini meteo sulla crisi che rilascerà per tutti Washington. Berlusconi si è dimesso perché sfiduciato dai mercati i cui fili vengono tirati da potenti centri strategici mondiali, questo pericoloso precedente diventerà la regola per chiunque non si dimostrerà in grado di difendere le proprie prerogative nazionali da pressioni esterne. Il Parlamento romano invece di gonfiare il petto ed evitare di prendere in faccia la torta Sarkel, confezionata a Washington, ha accettato di essere il bersaglio immobile dei tiri bassi occidentali. Ma non siamo nel cinema muto e la cosa non fa ridere, ragione per cui il silenzio dei nostri politicanti, che è pari solo a quello di tali film del passato, è ancora più imbarazzante e deprimente. Il Capo dello Stato ha praticamente imposto il suo candidato alla Presidenza del Consiglio facendolo passare dal Senato. Il Colle è ormai “rex estensa” che occupa tutto lo spazio della politica italiana e disoccupa le altre istituzioni democratiche. Su questa irritualità nessun cogitante, esperto di materie giuridiche o di scienze politiche, ha avuto da ridire e ciò ha accelerato la convinzione che si trattasse di un fatto rientrante nella normalità, nonchè dell’unica possibilità per non essere travolti dalla sfiducia dei mercati pur essendo stati appena ricoperti dalla merda epocale. Conferito l’incarico a Monti che fa pietà e che ipotecherà lo Stato per compiacere quest’Europa spettrale, senza corpo politico e senza spirito collettivo, si esaurisce la storia della II Repubblica ma anche quella di tutte le altre a venire sulla cui eterodirezione, da fuori i confini patri, non ci sarà da dubitare. L’investitura dell’ex commissario europeo è una cambiale in bianco firmata, senza colpo ferire, dalle forze dell’arco (in)costituzionale per dimostrare ai nostri detrattori esteri la piena disponibilità a iugulare la Penisola con torture economiche di ogni tipo, purché questo serva a dare stabilità al sistema. La stabilità non arriverà comunque ed il sistema perirà lo stesso perché se lo Stato non può tutelare i suoi interessi con gli strumenti a disposizione, tenendoli ben saldi nelle sua mani corazzate di egemonia e di coercizione, diventa mero protettorato o insediamento coloniale per legioni di sciacalli e di mercenari di ogni dove. L’accordo concluso dalla classe politica nostrana con gli organismi europei e mondiali deve essere impugnato da tutto il popolo italiano perché trattasi di patto leonino che addossa a noi le perdite e le fregature più grosse di tutta l’operazione e distribuisce a loro i profitti attuali e quelli futuri. In ogni caso, questo contratto con l’UE non può avere nessun valore legale e tanto meno politico perché sottoscritto da una rappresentanza istituzionale del tutto incapace d’intendere e di volere. Trattasi di circonvenzione di politici minorati che devono essere immediatamente riportati sotto la tutela del popolo sovrano prima che ci riducano in mutande.
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Circonvenzione d’incapaci. il patto con l’europa e’ da annullare
Creato il 14 novembre 2011 da ConflittiestrategiePossono interessarti anche questi articoli :
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