Circuito di San Martino del Lago, la Prefettura ha richiesto barriere fonoassorbenti

Creato il 02 marzo 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

Il gestore del circuito di San Martino del Lago ha voluto pubblicare una rettifica così vaga e confusa da essere inaccettabile per me, dato che mi sono riferito alla lettera della Prefettura datata gennaio. Infatti né in questo blog né nei servizi del telegiornale di Telecolor sono mai state affermate falsità riguardanti il circuito di San Martino del Lago. Lo si nota dai video pubblicati qui sopra. Forse il gestore ha voluto smentire altri ma non ha detto chi. Di certo la Prefettura di Cremona, nel gennaio 2015, ha chiesto di collocare barriere fonoassorbenti, di redigere un progetto e di informare Giampaolo Fattori, che con la sua famiglia abita in prossimità del circuito, come anche altri residenti. Ma le barriere fonoassorbenti dove sono? Dov’è l’informazione al Fattori? Otto mesi fa caricavo su Youtube il video seguente, che mostra la barriera esistente allora, uguale a quella che si vede nell’ultimo video, della settimana scorsa. Dunque si comprende perché la Prefettura sia intervenuta con una lettera. 

Marzio Canevarolo, gestore del circuito, sostiene che sono state dette “falsità”, ma non dichiara chi le ha dette né in quale occasione. Non ho assolutamente mai scritto che ci sono stati sforamenti di decibel, bensì che esiste rumore e che tocca all’Arpa verificare il rispetto delle norme. Ci sono soglie da rispettare: questo non significa che siano violate e neanche che siano rispettate, bensì che vengono verificate e che ci sono state proteste. 

Non il numero delle persone che protestano, ma il rispetto delle norme ha un significato. Curiosamente il Canevarolo non ammette che il circuito è stato costruito con esenzione della Valutazione d’impatto ambientale concessa dalla Regione Lombardia: infatti nel filmato egli esibisce uno “studio d’impatto ambientale”, non una Via. Più volte la Regione ha ritenuto opportuno procedere così, esentando dalla Via, così hanno deciso in vari casi tante altre Regioni italiane. La Valutazione d’impatto ambientale semplicemente non c’è e l’esenzione risulta dai documenti. Dal 2009 in poi, oltretutto, si parla di una pratica aperta e di opere prescritte da effettuare.

Va poi distinta la proprietà, che è della società Autodromo internazionale (Pd), mentre la gestione è della società Circuito di San Martino del Lago srl.

Il Canevarolo sostiene che sono state adempiute tutte le prescrizioni: davvero tocca a lui dirlo? Non può controllare se stesso nemmeno lui, non perché sia nel mirino di chissà chi, bensì perché i controlli riguardano tutte le attività che esercitano un impatto ambientale. Le funzioni dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente restano attive, così come quelle dell’amministrazione provinciale: la prassi amministrativa procede come per tutte le imprese.

Canevarolo si riferisce a opere del 2013: nulla dichiara a proposito del decreto del settore Pianificazione territoriale e Trasporti della Provincia di Cremona, del giugno 2014.

Non so a chi si riferisca il Canevarolo: mai e poi mai ho affermato che “il Comune non fa il Comune” e che “le istituzioni latitano”, al contrario ho pubblicato documenti delle istituzioni e ho fatto riferimento alla Provincia e alla Regione, oltre che al Comune, e chiunque lo può verificare se lo desidera.

Il Canevarolo non ha potuto smentire il dato di fatto di un’ingiunzione di restituire le chiavi. C’è infatti un problema tra il proprietario e il gestore: è uno sfratto che si vedrà come si concluderà. Canevarolo vuole difendere il buon nome dell’attività del circuito: mio compito è dire come stanno le cose, non fare promozione. Purtroppo sono risultate difformità fra autorizzazioni e verifiche: lo afferma il decreto della Provincia del giugno 2014, allegato in questo post, con una lettera della Prefettura del gennaio 2015 e una lettera del difensore civico regionale.

Qui non si augura del male proprio a nessuno: non faccio auguri, descrivo e a volte commento. Devo però ricordare che chi vuole fare una rettifica deve motivare la propria richiesta, indicare e spiegare qual è l’errore per rimuoverlo, altrimenti il risultato è solo la confusione e chi subisce un danno è solo il presunto accusato di “falsità”: di conseguenza affermo che le dichiarazioni del Canevarolo non possono riguardare nulla di ciò che ho scritto. Forse il Canevarolo ha voluto smentire voci o scritti altrui.

San martino, lettera del difensore civico regionale

San Martino, lettera della prefettura


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