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Ciriani (provincia di Pordenone):"Noi mai sotto Udine. Pronti a protestare sul Tagliamento"

Creato il 21 luglio 2012 da Gaetano61

Ieri, il governo è tornato sul taglio delle province, stabilendo definitivamente i criteri che porteranno alla sopravvivenza di 43 sulle 107 attuali. Non è certo la soluzione ottimale, perché le competenze provinciali  possono benissimo (come sostengono studiosi del settore) essere svolte da consorzi ad hoc per la gestione di servizi intercomunali, con risparmi in termini di rappresentanze istituzionali e dipendenti. Non è la soluzione ottimale, dicevamo, ma è comunque un primo passo verso la direzione auspicata, direzione che per potersi realizzare pienamente necessiterebbe di una legge di revisione costituzionale. E la conferma che il passo del governo, seppur timido, abbia avuto un suo indubbio effetto "dirompente", lo hanno testimoniato le polemiche subito sorte. Già ai precedenti annunci, qui, nella provincia di Pordenone, la classe politica locale (molto "locale") aveva iniziato ad agitarsi. Ieri, con la conferma della soppressione di Pordenone e Gorizia, sono partiti i fuochi d'artificio. Ha iniziato, a sorpresa, il presidente leghista della provincia di Udine, Fontanini, il quale, in tempi di severe cure "montiane" al bilancio pubblico, al vedersi aumentata la competenza territoriale dell'ente che rappresenta con l'acquisizione di Pordenone (e forse di Gorizia), ha tirato un sospiro di sollievo, e, non riuscendo a nascondere la propria contentezza, ha parlato subito di un passo verso la costituzione della provincia del cosiddetto "Friuli storico" (dal Tgr Rai Fvg di ieri) (è certo che con l'abolizione totale delle province questa dichiarazione non avrebbe avuto luogo). Il collega pordenonese del presidente udinese, Alessandro Ciriani (Pdl), ha risposto per le rime, mostrando i muscoli: «Noi mai sotto Udine, siamo pronti ad andare sul ponte del Tagliamento per difendere il nostro territorio», ricordando, poi, i risparmi conseguiti grazie alle decisioni da lui assunte negli ultimi tempi (sentendo, forse, il fiato sul collo da parte del governo). Ora, non sappiamo se e quante persone seguiranno l'invito di Ciriani a recarsi sul Tagliamento (non si sa poi su quale ponte, perché ce n'è più d'uno),  rimane però il dubbio sullo spirito che animerà quei cittadini nei confronti dello stesso Ciriani, se di appoggio alla "sua" battaglia o di aperta polemica verso una classe politica "lunare", nel senso di completamente avulsa dalla realtà. 

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