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Cisl e Uil in treno col governo per scoprire il Sud

Da Brunougolini
Il governo italiano, così come i segretari generali di Cisl e Uil, non conoscevano la verità sul Sud. I loro terminali periferici li hanno tenuti nell’ignoranza. Soprattutto sui trasporti malandati. Perfino non avevano sentore circa la terrificante Salerno-Reggio Calabria.
Così all'indomani di quello che doveva essere l'annuncio di una scossa per la crescita dell'Italia, rivelatosi uno scippo proprio per il Mezzogiorno (parole del deputato Pd Sergio D'Antoni), un’autorevole compagnia composta dal ministro Tremonti e dai segretari Bonanni e Angeletti ha dato vita ad uno sconcertante viaggio in treno per l'andata e in corriera per il ritorno da Napoli a Reggio Calabria. Una spedizione che ricorda l'iconografia sovietica, ha commentato la malevola Cgil.
I dirigenti dei due sindacati, a dire il vero, hanno spiegato l'avventuroso viaggio come un nuovo sistema per verificare con i propri occhi lo stato delle cose, onde poterlo modificare. Una nuova forma di lotta per il cambiamento: non più scioperi o proteste, tutte forme di lotta difensive e sorpassate. Ora si va all’attacco (viaggiando) con gli stessi responsabili dei malanni del Paese, ovverosia i governanti del centrodestra.
C’è da ipotizzare che domani venerdì, all’annunciata riunione Cisl, nell’intimo di una sala romana, per lamentare i ritardi sul problema fiscale invitino lo stesso autore dei ritardi, il compagno di viaggio Tremonti. Mentre è da presumere che nei prossimi giorni Bonanni e Angeletti passeranno qualche ora con Marchionne alle nuove catene di montaggio di Mirafiori o andranno a dormire in qualche stanza d'affitto riservata ai precari. Oppure si mescoleranno tra la gente di colore, nelle zone adiacenti Rosarno, onde assaporare le difficoltà nella raccolta dei pomodori.
Nei commenti a questa straordinaria vicenda ferroviaria c’è chi ha visto, in sostanza, una delle iniziative che aprono la possibile campagna elettorale. Ed è triste constatare che i testimonial di tali sortite, tese a dimostrare la profonda sensibilità sociale dello sfasciato centrodestra, siano proprio due eminenti dirigenti del movimento sindacale italiano. Anche così si uccide ogni possibile speranza di ripresa unitaria. Dovrebbero capirlo anche i tanti dirigenti del centrosinistra che sul governo esprimono un giudizio pressoché identico a quello della tanto spesso criticata Cgil, ma che non osano battere ciglio su comportamenti come quelli adottati da Cisl e Uil.

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