Magazine Diario personale

Cita un libro #ioleggoperché/9

Da Iomemestessa

Ultima tornata di gara per cita un libro, il giochino virale pensato dalla ‘povna che ci ha tenuto compagnia in queste ultime nove domeniche.

Un gioco che ci ha dato moltissimo. Che ci ha permesso di scoprire nuovi blog, nuove persone, sensibilità straordinarie, intuizioni fulminanti, il tutto in nome della lettura e di #ioleggoperché.

Il giudice uscente, il gonnellino di Eta Beta, ha decretato, quale vincitrice la bravissima wolkerina che ci ha deliziato in queste settimane con splendide citazioni.

Il nuovo giudice ha perciò stabilito che il nuovo tema della settimana debba essere il senso di colpa.

Ora. Io, di sensi di colpa, sono stata a lungo una professionista.La morte di un mandarino in Cina, la fame del mondo, le sfighe del vicino. Lasciamo stare, poi, l’accanimento nel colpevolizzarmi rispetto a parenti, amici e conoscenti.

Poi, la luce all’improvviso. Io a piangere per tutti. Ma pochi, pochi davvero, a piangere per me. Non ne sono uscita del tutto, ma son migliorata. Molto. Sui sensi di colpa e sull’atteggiamento complessivo.

Per certe cose, non c’è miglior medicina della vita.

E quindi, a margine di questa domenica, in ritardo come al solito, anzi più del solito, lascio una citazione da un libro che ho amato infinitamente, e riletto più volte

CITA UN LIBRO #IOLEGGOPERCHÉ/9

E davvero, nella vita, rimpianti sì, ma in ogni caso nessun rimorso.


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