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Ho paura. Ho paura. Ho paura. Ma di cosa?
Non aprite quel bimbominkia.
Ho paura di tante cose, che avevo già elencato in un recente post dedicato al clownesco Stitches, e di recente ho sviluppato anche una paura nei confronti dei film dell’orrore. Non ho paura di aver paura guardandoli. Tutto il contrario. Ho paura di non averne paura. Negli ultimi tempi ho trovato davvero interessanti giusto un paio di film horror: Quella casa nel bosco e The Innkeepers, che però più che una paura fottuta mi hanno divertito e mi sono sembrati geniali nella loro riflessione sul genere. Sarà che una volta ero più facilmente impressionabile o sarà che ultimamente di film da strizzarsi per davvero ne sono usciti pochetti, però, è proprio il caso di dirlo a costo di dire una banalità, non ce sono più i film de paura de ‘na vorta. Escono un sacco di pellicole replicate in serie, sempre uguali, che puntano tutte o quasi sugli stessi effetti per spaventare. Citadel non è una di queste. Citadel è un film che ha qualche spunto originale. Con questo non intendo, purtroppo, che siamo di fronte a una nuova pietra miliare del genere, però se non altro dentro c’ha qualche ideina niente male.
"Lasciatemi stare, bimbiminkia! Justin Bieber non lo voglio ascoltare!!!"
In Irlanda sta nascendo una nuova scena horror? Dopo Stitches, che puntava maggiormente sull’ironia ma non era del tutto riuscito, e il valido Grabbers, di cui prima o poi parlerò, il popolo della Guinness ci riprova con Citadel. L’aspetto più interessante di questa pellicola dell'orrore è la scelta del protagonista. Non mi riferisco all’attore, il giovane Aneurin Barnard, le cui deboli spalle non riescono a reggere un film che gli grava quasi interamente addosso. Mi riferisco al tipo di personaggio: un giovane padre rimasto vedovo. Un tipo di personaggio piuttosto inconsueto, soprattutto per un horror, un baby daddy che si deve occupare del figlioletto e proteggerlo. Proteggerlo da chi? Dai bimbiminkia! Capito bene. I cattivoni del film sono dei bimbiminkia. Dei ragazzetti incappucciati che prima attaccano sua moglie e poi se la prendono anche con il suo figliolo. Che poi quella dei ragazzetti incappucciati era un’idea già utilizzata in un altro horror britannico di cui in questo momento mi sfugge il titolo.Mmm… ora mi è ritornato in mente... si chiamava F. Non proprio un titolo memorabilissimo. La tematica delle baby gang che sono una minaccia peggio di vampiri, zombie o mostri vari era inoltre già presente anche in Eden Lake. Rientra poi qui il tema delle periferie britanniche visto in Attack the Block e nuovo luogo pericoloso ideale per girare pellicole del genere.
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"Figlio mio, per te sogno un futuro diverso.
Un futuro senza One Direction e Twilight."
ATTENZIONE SPOILER La storia, partendo da presupposti intriganti, nello sviluppo, come capita alla gran parte degli horror, perde in fascino e il finale poi è quello più ovvio. Non che ci stia troppo male, però si poteva già prevedere fin dall’inizio. La morale è la solita: basta un po’ di coraggio e un po’ di forza di volontà e tutte le paura possono essere sconfitte. Ebbene sì, anche la paura dei bimbiminkia! (voto 6/10)
Questo post chiude la Special Cannibal Halloween Week, che comprende anche i post su Dark Skies - Oscure presenze, Truth or Dare, Stitches e Haunter.
E ora, R.I.P. Special Cannibal Halloween Week.
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