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«Pfull era uno di quegli uomini inguaribilmente sicuri di sé fino al martirio, che si trovano soltanto fra i Tedeschi; soltanto i Tedeschi sono così sicuri di se stessi perché fondano la loro sicurezza su un’idea astratta, la scienza, cioè sulla presunta conoscenza della verità assoluta. Il Francese è sicuro di sé perché si considera personalmente irresistibile, di mente e di corpo, per gli uomini e per le donne; l’Inglese è sicuro di sé perché è cittadino dello stato meglio organizzato del mondo, e perché, come Inglese, sa sempre quello che deve fare, e sa che tutto quello che fa come Inglese è indiscutibilmente ben fatto. L’Italiano è sicuro di sé perché facilmente si commuove e dimentica se stesso e gli altri. Il Russo è sicuro di sé, e non sa nulla e non vuole saper nulla, perché non crede che sia possibile conoscere perfettamente una qualsiasi cosa. Il Tedesco è il peggiore di tutti, il più sicuro di tutti, ed è anche il più antipatico di tutti perché crede di conoscere la verità, la scienza che egli stesso ha inventato, ma che per lui è la verità assoluta»
(Lev Tolstoj, Guerra e Pace, Capitolo IX, Parte Prima, Libro Terzo, 1865-1869)