Citazioni da: "Charlotte"

 

“Accadde un giorno, mentre fissavo l’imponente libreria del salotto di casa mia e il mio occhio fu inspiegabilmente attratto da un volume color lavanda sul cui dorso era inciso a caratteri delicati il mio nome: Emily. Il titolo di quel libro portava inciso il mio nome, anche se ne ero certa, quelle pagine non parlavano di me. (...)  Accadde così che seppi di Charlotte, leggendo il suo primo romanzo. Giorni dopo la interrogai per sapere come era nato quel libro, sì proprio lei, Charlotte, la scrittrice di casa. Se specifico più volte chi è la Charlotte di cui parlo è perché quando quelle pagine rapirono il mio cuore, venni a conoscenza del fatto che nella storia di Charlotte e del suo primo romanzo fu presente un’altra Charlotte”.

 

"Le piaceva fissare un punto indefinito sopra la sua testa e da lì iniziare i suoi viaggi. Aveva la capacità di estraniarsi dal mondo, di fare in modo che la realtà evaporasse intorno a lei senza muovere un solo muscolo, tuttoavveniva con la sola forza dell'immaginazione."

 "Il vero cambiamento che Charlotte desiderava era al suo interno, portare parte di quello che aveva dentro di sé, fuori di sé. Se solo avesse saputo bene cosa c'era dentro di sé, forse sarebbe stato più facile. Come poteva presentarlo al mondo, che già così non la capiva, se nemmeno lei sapeva quello che voleva davvero?"

"Un filo di luce illuminò una copertina verde foglia su cui un intrico di rami formava una cornice dorata che convogliava verso il centro, dove impresse nel sottile strato di pelle, in caratteri leggermente incisi nella superficie, Charlotte lesse: Cime tempestose di Emily Bronte."

"'Cime tempestose'. Era come se quelle due parole combinate insieme la chiamassero, come se comunicassero per mezzo di una qualche strana magia direttamente con la sua anima."

"Sua madre non possedeva un grande guardaroba, quindi vestiti eleganti da provare non ce n'erano e poi lei non era così frivola, non lo era mai stata."

"Non voleva finirlo, non voleva uscire dalla magia di quella brughiera così violenta ed essenziale come il carattere dei suoi protagonisti, eppure doveva andare avanti, non poteva restare sospesa, doveva sapere come finiva la storia. La fine giunse, nella sua mano destra le pagine avevano smesso di assottigliarsi e quando chiuse il libro restò con gli occhi fissi nel vuoto. L'incantesimo dentro di sè era tutt'altro che finito."

"Quel pomeriggio però, stranamente non riuscì a partire per nessun posto, nessuna landa desolata, nessun prato fiorito e nessuna fortezza fecero da scenario alle sue avventure. Sbuffò e si tirò su a sedere, si guardò intorno e iniziò ad osservare la sua stanza. Davvero troppo rosa in giro."

 

 "La signora Cloe tolse il cappellino mostrando la sua chioma bionda sistemata con dei fermagli adorni di perline in un'acconciatura alla moda."

"Jane Eyre"
"Jane Eyre! Se Cime tempestose l' hai amato Jane Eyre ti toccherà le corde del cuore come poche cose al mondo" disse la signora Cloe con orgoglio (...)
"Posso...posso leggerlo?"
"Se puoi? Devi leggerlo Charlotte e vedrai che dopo andrai ancora più fiera del nome che porti".

"Quanto era sciocco e insensato quel mondo che era costretta a vedere. Perchè la sua vita non poteva essere quella di un'eroina da romanzo? Perchè la sua vita non era bella e non filava come le pagine di un romanzo?"

 

"In fondo noi siamo quello che erano Charlotte, Emily ed Anne: delle donne che portano un carico sulle spalle e ogni tanto si soffermano a sognare. Ci sono donne che sognano ma si accontentano di lasciar volare i loro sogni nel vento e ce ne sono altre che sentono il bisogno di scriverli sulla carta, perché restino, perché siano testimonianza di quello che provano e in cui credono."

"Per strada Charlotte non fece che pensare al signor Rochester e al maniero di Thornfield, alla dolce e strana creatura che aveva toccato il cuore di quell'uomo triste e duro: Jane Eyre. Ah, quanto avrebbe voluto essere Jane, quanto avrebbe voluto vivere un amore così profondo."

"Quindi ora, se gradisci un altro dei miei tè e una bella fetta di torta al cioccolato, ci mettiamo comode e ... Charlotte ... ti racconterò di Charlotte."

"Vorrei essere una donna forte e indipendente e vivere con passione. Fare ciò che amo, ma ad oggi ciò che amo è così indefinito."

"Sono sempre stata convinta che ci sia un pò di Jane Eyre in ognuna di noi, almeno in ogni donna con sani principi e un pò' di talento."

"Ho letto fin troppi romanzi per capire, anche solo da uno sguardo, per chi batte il cuore di un uomo quando si trova in una stanza con due fanciulle."

"La lettura che è una costrizione ti lascia ben poco, forse solo il ricordo di amare ore passate ad assolvere un dovere, ma la lettura per passione è uno dei pochi piaceri autentici della vita e ti resta nel cuore. Peccato che molte persone non sappiano apprezzare il tesoro che possono ricavare da un buon libro."

"...senti che il loro mondo collima alla perfezione con il tuo. Tutto quello che desideri adesso è che questa perfezione duri e non venga sciupata, che il mondo esterno non te la rovini."

"Sarebbe stata una perfetta dama dell'Ottocento, se la sua lunga gonne fosse stata più gonfia e ingombrante. Forse somigliava davvero a Charlotte Bronte."

"Certe passioni dentro di noi sbocciano improvvisamente quando meno ce lo aspettiamo, ma ad un esame più approfondito o con il senno di poi, ci rendiamo conto che è solo una questione di tempo prima che esse vengano a galla. Sono sempre state dentro di noi, sono insite nella nostra natura."

"Fu in quel preciso istante che capì che lo spirito di Charlotte Bronte, la sua forza interiore e la sua volontà, vivevano ancora. Si, vivevano in tutte le donne come Cloe Adams e forse anche in lei."

Dylan: - "Cosa accade tra Jane e il signor Rochester quando arrivano a questo punto?"
Charlotte: - "Credo che tu lo sappia benissimo."
Dylan: - "Ma sei tu la piccola Charlotte Bronte, quindi tocca a te dirmelo."
Charlotte: - "Il signor Rochester non avrebbe mai messo in così forte imbarazzo Jane".

"Si fermò davanti al suo specchio appeso alla parete e portandosi una mano alla bocca, arrossì nuovamente al ricordo del suo primo bacio.
Quella sera fu impossibile qualsiasi cosa, fu impossibile persino leggere."

"...una collanina d'argento con un ciondolo a forma di libro chiuso se ne stava adagiato a risplendere. Sulla copertina del piccolo libro in metallo vi era inciso il nome 'Bronte'."

"Tu vivevi per quelle letture, vivevi aspettando che arrivasse un nuovo pomeriggio, una nuova sera, per poter correre qui da me a leggere (...) Io meglio di chiunque altro posso sapere quale forza muoveva i tuoi passi verso casa mia ogni volta che uscivi dalla tua."

 "Tu non hai letto un romanzo e basta, tu hai lasciato che quel romanzo entrasse nella tua vita tanto profondamente da volerne sapere di più...
Tu hai lasciato che il romanzo leggesse te."

"...tirò fuori niente di meno che una nuovissima e lucente macchina da scrivere. Una Remington metallizzata, con i tasti azzurri su cui erano applicate le lettere bianche."

"Quando fu sul treno, come a segnare le stesse tappe, in una sorta di strano parallelismo, ancora una volta tornò con la mente a Jane Eyre. Lei, Charlotte, non aveva scoperto nessuna moglie pazza nella soffitta che la inducesse a scappare dall'uomo che amava, come accadeva all'eroina del romanzo, ma ricordava bene i sentimenti di quest'ultima mentre su una carrozza lasciava Thornfield e l'uomo che amava con il cuore a pezzi. Anche il suo cuore ora era a pezzi, anche il suo signor Rochester l'aveva ferita."

"...sa che potrà ritrovarla qui dentro, ogni volta che ne sfoglierà le pagine, ogni volta che ne leggerà un paragrafo o anche solo poche righe."

"Batte i tasti della sua macchina da scrivere, immersa nel suo mondo dove la fantasia si fonde con la realtà."

"Ricordò quando, circa un anno e mezzo prima, si era imbattuta in un romanzo tempestoso, da quella tempesta di romanzo lei non era uscita immune, bensì arricchita, viva, nuova. Quella tempesta di romanzo aveva spazzato via la noia e il tedio di un pomeriggio come tanti e di tutti i mesi che ne erano seguiti."

 

 "...lei sarebbe stata una sorta di "nuova" Charlotte Bronte (...) aveva avvertito un'affinità che andava oltre il tempo, oltre gli anni. Un'affinità incisa nelle pagine dei libri."

"Charlotte voleva scrivere, scrivere, scrivere." 

"Ho visto in te una pianta giovane, ma con le mie stesse arcane radici. Ho visto in te quella che io ero un tempo."

"Le due amiche distese sull'erba si guardarono negli occhi, all'improvviso non erano più lì in quel parco sotto casa, erano in mezzo alla brughiera, lì dove Heathcliff pianse la perdita del suo amore e della sua unica ragion di vita."

"Erano parole,righe, pagine di trent'anni prima, ma comunicavano al cuore di Charlotte come la cosa più attuale, più immediata e più vera che avesse mai letto."

 "Io non voglio altro che te, che amare te, proprio come Jane amava il signor Rochester e vivrò per questo, perchè so che tu mi ami come Heathcliff amava Catherine."

"Cosa ne dici se portiamo con noi le nostre amiche Bronte? Sia 'Jane Eyre' che 'Cime tempestose' e leggiamo da entrambi i passi più belli?"

"Un autore deve amare la propria opera come la sua stessa vita."

"Lei che mi ha accolta e mi ha dato tutto, mi ha mostrato i colori della mia anima, il calore della mia passione, il freddo dell'inverno che vige dentro di me."

"Jane Eyre era sopravvissuta a Charlotte Bronte, Cime tempestose era sopravvissuto a sua sorella Emily Bronte, così come ogni volume, che diligentemente occupava il suo posticino su quegli scaffali, era sopravvissuto alla carne, alle ossa, al sangue di chi li aveva scritti. In ognuno di quei libri vi erano la mente e lo spirito di un uomo o di una donna. Era quello il modo per sopravvivere? Scrivere?"

 "...la scorse in fondo ad una schiera di ragazze che uscivano chiassose dall'istituto. Lei era silenziosa, se ne stava per i fatti suoi. I lunghi capelli castani erano più lucenti del solito, la sua seria divisa blu le conferiva un aspetto più adulto. Reggeva la sua cartella come un fardello troppo pesante per lei." 

"Per strada aveva ripensato a quel pomeriggio nel parco, quando aveva letto per lei i passi più belli di Cime tempestose e di Jane Eyre e pensò di poterlo fare di nuovo. Si, le avrebbe fatto rivivere le emozioni che solo quei due romanzi sapevano darle."

 "Le donne che con tenacia hanno lasciato che l'essenza del loro cuore scorresse alla loro mano, si tramutasse in quell'inchiostro nella loro penna e sottoforma di parole diventasse tangibile."