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Cities XXL – Due extra sono meglio di uno?

Da Videogiochi @ZGiochi
di Matteo "The_Unk" Lusso

Il genere dei city builder negli ultimi anni ha visto pochi esponenti, ma in grado di farsi attendere da tutti gli appassionati che dopo il non proprio entusiasmante arrivo del nuovo SimCity nel 2013 ancora attendono il simulatore di città definitivo. Focus Home Interactive, dopo aver raccolto l’eredità della software house Monte Cristo, autrice di Cities XL, ci propone una nuova iterazione del brand Cities, stavolta in versione extra extra large! 

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Un’immensa metropoli

È bene iniziare questa recensione sottolineando fin da subito che Cities XXL è una versione migliorata del suo predecessore Cities XL e come tale non presenta novità a livello grafico o di gameplay degne di nota, tuttavia, a livello tecnico è stato aggiunto il supporto alle CPU multicore e la possibilità di sfruttare più di 4GB di RAM se disponibili, che, specie quando si costruiscono città molto grandi, rendono il gioco più stabile rispetto al suo predecessore, oltre all’aggiunta di nuove mappe e edifici a tema green – ovvero strutture ecologiche -. Nel complesso quindi questa recensione terrà debitamente conto del grande riciclo dal titolo precedente, e soprattutto per chi pensa di approcciarsi per la prima volta a questa saga di city builder, Cities XXL verrà principalmente considerato per i suoi pregi e difetti che ora andremo ad analizzare.

Prima di creare una città abbiamo la possibilità di scegliere diversi scenari con un differente livello di risorse, che determinano la difficoltà della partita, come la quantità di carburante estraibile dal sottosuolo o la presenza di falde acquifere assieme all’appetibilità della zona come meta turistica. Una volta scelto lo scenario in cui cominciare, e per fortuna ce ne sono un buon numero, dato il nome alla città e scelto lo stile delle strade e degli edifici presenti in 5 diversi stili, utili a variare leggermente l’aspetto delle città che costruiremo, possiamo finalmente iniziare la partita. Cities XXL è un city builder vecchio stile, quindi niente GlassBox, il motore di gioco di SimCity in cui ogni veicolo e pedone è un agente in grado di influenzare gli altri e quindi mostrare una città il più realistica possibile. Ogni città è la rappresentazione dei risultati degli algoritmi che vengono calcolati dal gioco e se da un lato ciò non offre il livello di realismo del titolo di Maxis, Cities XXL è in grado di fornirci degli scenari veramente grandi dove non abbiamo il problema di preoccuparci dello spazio disponibile, lasciando quindi al giocatore un alto grado di libertà nel definire la forma della propria città. Anche il sistema di posizionamento dei lotti permette di sfruttare al meglio lo spazio disponibile. Son presenti tre diversi tipi di lotti, residenziale, industriale e commerciale,  che possono essere posizionati con diversi strumenti: possiamo formare delle zone rettangolari delimitate dalle strade di cui possiamo scegliere la dimensione e al cui interno son posizionati i lotti, una semplice strada dritta coi lotti ai suoi lati, delle generiche aree poligonali, oppure possiamo posizionare i singoli lotti per riempire quelle zone in cui non si riescono a piazzare con uno degli strumenti precedenti. Il sistema funziona e risulta comodo e semplice da usare, inoltre la possibilità di decidere la densità dei lotti che si sbloccano all’aumentare della popolazione, così come per altre strutture, dà il totale controllo nella definizione della propria città, con anche la possibilità di riempire quelle zone vuote dove non vi è abbastanza spazio per piazzare un lotto con piazze, cantieri o parchi, piccolo dettaglio estetico che però riesce a dare un tocco in più alle nostre città.

Una volta iniziata a costruire la propria città, è bene creare delle infrastrutture stradali abbastanza capienti. Le possibilità offerte sono discrete, possiamo creare strade di diverse dimensioni anche in maniera libera che ben si adattano al paesaggio o a senso unico – aspetto da non sottovalutare -, costruire rotatorie – in cui non si sa perché manca l’animazione dei veicoli – molto utili per non sovraccaricare certi incroci, e naturalmente ponti, anche se questi ultimi risultano piuttosto macchinosi da costruire, soprattutto se lo si vuole unire a due strade già esistenti. Nel complesso non è difficile creare strade funzionali e oltretutto con quelle più grandi possiamo modificare anche il numero di corsie, anche se gli strumenti di creazione dei lotti tendono a generare troppi incroci con le strade già esistenti e in presenza di pendii non vengono generati automaticamente dei ponti per superarli costringendoci a creare dei percorsi esageratamente complessi. Quando la nostra città avrà raggiunto un certo numero di abitanti potremo sbloccare i trasporti pubblici che variano dai classici bus alla metropolitana. I primi sono semplici da piazzare nelle aree della città già costruite, visto che si potranno creare delle linee di autobus semplicemente piazzando le fermate sulle strade e decidendo quindi quale percorso dovranno seguire gli autobus. La metropolitana funziona allo stesso modo con la differenza che dovranno esse piazzate delle strutture di accesso collegate ad una strada costringendoci quindi a demolire alcuni dei lotti costruiti in precedenza se vogliamo piazzarle nella zone più vecchie della città dove non vi è più spazio libero. Questi sono alcuni degli aspetti principali che riguardano la costruzione della città, tuttavia dobbiamo ancora analizzare la parte più gestionale.

Le strutture industriali si dividono in più tipi: industria, manifattura, tecnologica e uffici, ognuno di questi avrà bisogno di un diverso tipo di cittadino, infatti i lotti residenziali vanno da quelli a basso, medio, alto reddito fino all’elitè, stesso discorso per le strutture commerciali, che si dividono fra i classici negozi, gli alberghi e i luoghi dove i nostri cittadini possono trascorrere il tempo libero. Per gestire questo sistema all’apparenza semplice, ma che aumenta di complessità man mano che la città si espande, dobbiamo rispettare le richieste di tutti che tuttavia risultano differenti fra loro. I cittadini avranno bisogno dei servizi di base come l’istruzione, la sanità e i servizi antincendio però ogni classe lavorerà in un certo tipo di industria. Bisogna quindi trovare il giusto equilibrio per non scontentare nessuno, pena l’abbandono della città da parte dei cittadini, e riuscire comunque ad espandersi senza andare in bancarotta, anche perché, ovviamente, un determinato tipo di industria avrà bisogno di carburante da estrarre dal sottosuolo o comprare dal mercato globale, oppure di più elettricità rispetto ad un’altra. Questo spinge il giocatore a specializzare una città più su un certo tipo di produzione: industriale, dirigenziale o turismo, da scambiare poi coi beni e servizi delle altre città che abbiamo costruito. Infatti è presente un sistema di commercio che ci permette di commerciare con le altre città che abbiamo costruito. Il sistema è piuttosto semplice e si basa su una finestra in cui possiamo utilizzare o guadagnare i nostri gettoni commercio scambiando beni come carburante o elettricità, oppure servizi come la raccolta dei rifiuti o, se abbiamo un surplus di uffici inutilizzati, il lavoro dei nostri cittadini dirigenti. Il commercio non è presentato in maniera profonda, ma risulta molto semplice da utilizzare per sopperire alle mancanze della nostra città, sempre che i nostri gettoni commercio siano sufficienti, nonostante funzioni in maniera molto superficiale poiché non è influenzato dalla produzione di altre città presenti negli scenari con cui non stiamo commerciando, ma che comunque aumentano l’offerta di un bene o di un servizio rispetto alla domanda. Quindi gestire la propria città, se si fa attenzione al proprio budget, incrementabile aumentando le tasse, non risulta molto difficile, anche grazie ad un sistema di notifiche spartano ma funzionale che ci avvisa per ogni tipologia di cittadino, industria o commercio cosa non va bene o cosa invece va bene.

Se il gameplay, seppur senza eccellere, risulta comunque godibile e accettabile, lo stesso non si può dire del versante grafico del gioco. Siamo davanti ad un titolo dall’aspetto vecchio e per molti aspetti poco curato. Sin dal menù iniziale che da quelli presenti in gioco si nota la poca cura dei dettagli che questo gioco avrebbe invece meritato. Inoltre, seppur i modelli dei palazzi risultano abbastanza belli da vedere e perlomeno vari, il motore di gioco che regge il tutto non riesce a far brillare visivamente la città che infatti non presenta neanche un ciclo giorno e notte e a causa di texture poco definite, pedoni orribili da vedere e strade che curvano in maniera troppo seghettata, fanno apparire Cities XXL come il suo predecessore, senza grosse aggiunte se non per la presenza di nuovi edifici a tema green, ma che ben poco incidono sul gameplay e il cui sviluppo si sarebbe potuto usare per rinnovare la grafica del gioco.

Cities XXL – Due extra sono meglio di uno?


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