Dal 14 al 16 ottobre a BolognaFiere si terrà la quarta edizione di Smart City Exhibition che quest’anno si trasforma in un vero e proprio festival con tante occasioni di incontro per e con i protagonisti della data devolution
“Parlare di dati oggi significa parlare di trasparenza delle amministrazioni, politiche consapevoli, nuove opportunità di business, servizi efficienti e a misura di cittadino. I dati, insomma, sono la vera ricchezza a disposizione di governi, territori, imprese, associazioni di cittadini attivi – sottolinea Gianni Dominici, Direttore generale di FORUM PA, l’azienda che da quattro anni organizza Smart City Exhibition assieme a BolognaFiere – Quello che ancora manca e su cui bisogna lavorare è la consapevolezza su cosa si può fare con i dati e le competenze per gestirli al meglio. Il Citizen Data Festival sarà l’occasione per svilupparle entrambe”.
A tre anni dalla prima edizione, Smart City Exhibition – che anche quest’anno si svolge in contemporanea con il SAIE, dedicato nel 2015 alle Smart House – prosegue il percorso di valorizzazione delle città e delle comunità intelligenti, come piattaforme abilitanti nuovi modelli di governance, nuovi servizi e nuove pratiche di collaborazione tra cittadini, concentrandosi sulla materia prima dell’innovazione: l’informazione.
“Abbracciamo la città, perché “l’intelligenza” non è nascosta nei singoli device o nelle singole applicazioni, ma nella capacità di costruire, condividere e usare la conoscenza” sottolinea Carlo Mochi Sismondi Presidente di FORUM PA.
Amministrare e far evolvere un nucleo urbano ha molto più a che fare con la gestione delle informazioni, dei dati, che con qualche gadget accattivante ed all’ultima moda. Attraverso questa centralità della conoscenza condivisa è possibile che le città ed i loro cittadini hanno la capacità di essere intelligenti. Solo con la partecipazione e la cura dei beni comuni è possibile rendere fertile questa conoscenza producendo un benessere equo e sostenibile.
Al Citizen Data Festival si lavorerà contro la tendenza, tipica del nostro Paese, di bruciare le idee, i paradigmi e le innovazioni senza viverle e metterle in pratica. “E’ questo che ci inchioda ancora alle ultime posizioni nelle classifiche dell’economia digitale ed è questa sorte che sembra stia colpendo anche il paradigma delle smart city, che dopo essere stato un hype per un paio d’anni, non riesce a trovare più la necessaria attenzione della politica” Aggiunge il Presidente di FORUM PA.
Per tre giorni, a Bologna saranno protagonisti i dati in tutte le loro forme:
- I dati prodotti dal funzionamento delle città: i bilanci economici, le statistiche infrastrutturali che sempre più spesso vengono restituiti sotto forma di open data.
- I dati prodotti dai sensori distribuiti, oramai, in qualsiasi dispositivo: dagli edifici ai semafori, fino al telefonino che abbiamo nelle tasche. E’ l’internet delle cose (Internet of Things) connesse che producono informazioni in tempo reale.
- I dati che scaturiscono dalle interazioni sui Social Media. Informazioni, aggiornate ogni secondo in tutto il mondo, che possono essere elaborate e utilizzate per modelli predittivi o per capire i gusti e le opinioni del pubblico: è la cosiddetta Sentiment Analysis, oggi applicata praticamente su tutto.
- I dati provenienti dai sistemi di Citizen Relationship Management, fondamentali per comprendere bisogni e comportamenti dei cittadini.
- I Census Data utilizzati per la ricerca, la pianificazione delle policy e il business marketing.
Accanto alle fonti dei dati, il Citizen Data Festival metterà al centro i modelli e le piattaforme di analisi – dalla Data Driven Decision alla Big Data Analysis, dai processi di Business Intelligence ai Dashboard di monitoraggio e ai sistemi di Data Visualization – e le tecnologie: infrastrutture di trasporto dati, sistemi di data storage, piattaforme web aggregative, mobile App, sensori sempre più piccoli e performanti.
Un percorso che va dall’informazione alla conoscenza, dalla conoscenza alle decisioni, dalle decisioni all’execution: per gli amministratori che vorrebbero usare i dati nella programmazione di politiche più efficaci e offrire servizi più efficienti; per gli esperti che studiano, analizzano, offrono letture e visioni; per le aziende che realizzano soluzioni per gestire e riutilizzare i dati; per la cittadinanza attiva che chiede trasparenza e partecipazione.