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Citizenfour

Creato il 29 aprile 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
  • Anno: 2014
  • Durata: 113'
  • Distribuzione: I Wonder Pictures
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Germania, USA
  • Regia: Laura Poitras
  • Data di uscita: 16-April-2015

Citizenfour è il titolo del documentario della regista Laura Poitras, che ha vinto il premio Oscar 2015 nella categoria miglior documentario. Citizenfour è anche il nome in codice che il protagonista del documentario applica ai suoi messaggi e-mail criptati, oggetto delle conversazioni con la regista Laura Poitras, al fine di tentare di rimanere anonimo il più a lungo possibile. È il giugno 2013 e nell’hotel Mira di Hong Kong qualcosa sta per cambiare per sempre. A cambiare sarà la consapevolezza degli abitanti del pianeta, che in nome di una fantomatica minaccia, si possa in ogni momento intercettare ogni qualsivoglia tipologia di comunicazione di tutti i cittadini. A svelarlo è il contractor della NSA (National Security Agency), informatico dalle eccezionali capacità, Edward Snowden, il quale, a seguito di una presa di consapevolezza morale, ormai sempre più rara nella nostra epoca, decide di svelare quanto più possibile delle violazioni della privacy che il governo degli Stati Uniti d’America sta perpetrando in nome della difesa nazionale.

Il protagonista del documentario è un ragazzo magro dallo sguardo intelligente e schivo, di quei trentenni di buona famiglia che hanno studiato molto e sono stati presto apprezzati da chi detiene il potere. All’intervista con i giornalisti Glenn Greenwald e Ewen McAskill della durata di otto giorni, la regista alterna un montato di dichiarazioni di personaggi pubblici, i quali negano ogni cosa riguardante le accuse mosse da Snowden. La grafica in stile Matrix caratterizza per modernità e fusione coi contenuti un fluire di informazioni nella narrazione come nell’oggetto della stessa, aumentando l’organicità e portando ritmo ad una narrazione costituita fondamentalmente da interviste e dichiarazioni. Terzo episodio di un trittico sull’America iniziato con My country my country (2006), sulla guerra in Iraq e The Oath (2010) su Al-Qaeda e Guantanamo, questo lavoro convince grazie alla particolarità della sua ragion d’essere. È infatti il protagonista a “scegliere” la sua regista e i suoi collaboratori per denunciare quanto ritiene essere profondamente sbagliato. La struttura del thriller trapela viepiù limpidamente man mano che la storia prosegue e disegna un racconto dalle tinte cupe, evidenziando le trame oscure di un potere occulto che spia ma non accetta di essere spiato a sua volta. La scena finale, degna della più classica iconografia del conspiracy movie, dichiara che ovunque siate non potrete mai essere sicuri di non essere spiati dal vostro governo.

Fabio Sajeva


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