Sanzhi è una misteriosa città che sorge sulla costa di Taiwan e sembra uscita da una storia di fantascienza. Il piccolo villaggio si trova a nord della costa di Taiwan nei pressi di Danshui, poco distante da Taipei, e fu costruito tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80.
Sanzhi rappresenta una città bizzarra ed estremamente singolare, nonché unica nel suo genere. Le abitazioni consistono in una sorta di “baccelli” di vari colori aventi forma circolare, messi uno sopra l’altro. Moduli abitativi dalla forma tondeggiante, che ricordano le astronavi degli alieni.
Queste misteriose abitazioni, di cui purtroppo disponiamo pochissime informazioni, sono forse state costruite dal governo all’inizio degli anni ’80, nel tentativo di creare un posto lussuoso per le vacanze dei ricchi abitanti di Taipei.
Il concetto che molto probabilmente sta alla base di questo strano progetto è che gli edifici potevano essere espansi verticalmente in caso di bisogno, semplicemente aggiungendo più “baccelli” nella parte superiore.
Queste misteriose abitazioni, che forse un occhio maggiormente fantasioso potrebbe considerare una sorta di gigantesco alveare, hanno dato vita ad una serie di leggende riguardanti alieni e fenomeni paranormali, tanto da sostenere che il villaggio sia maledetto. La città è stata abbandonata e, da luogo di fantascienza, è diventata set adatto dove girare un film horror.
Le chiamano Ufo houses, le case degli UFO, ma una storia racconta che il progetto è stato abbandonato dopo una serie di incidenti fatali avvenuti durante la costruzione. Secondo le voci che circolano in zona, ora la città fantasma sarebbe posseduta da coloro che morirono costruendola, e, come non bastasse, sorgerebbe addirittura su un antico cimitero.
La città è stata concepita come lussuosa, e pare dovesse avere anche una diga per proteggerla dal mare. Pavimenti in marmi pregiati, un parco divertimenti all’avanguardia. Insomma, costò milioni dell’epoca sia in progettazione che in costruzione, ma, paradossalmente, nessuno ci ha mai vissuto.
Le singolari abitazioni, una ventina di palazzine trifamiliari con giardini privati e piscine in comune, sono opera del visionario Yu Zi che lavorò su commissione dello stesso governo di Taiwan, intenzionato a promuovere e, allo stesso tempo, sfruttare la zona al fine di attirare il turismo balneare.
Le Ufo houses derivano da una moda nata verso la fine degli anni ’60 da pellicole quali Futuro – A New Stance of Tomorrow di Mika Taanila e da pubblicazioni come Tomorrow’s House from Yesterday, in cui si parla di Retrofuturo, ovvero di un futuro immaginario nel passato e mai esistito. La crisi energetica degli anni ’80, tuttavia, non permise di portare a termine le palazzine, che furono in seguito acquistate da una compagnia di birra locale che voleva trasformare il villaggio in un centro turistico a cinque stelle, optando per un aspetto più minimalista : case bianche, con interni luminosi e un design in stile Arancia Meccanica di Stanley Kubrick.
Nello stesso anno però la compagnia decise di fermare la costruzione: alcune fonti rivelano che ci furono continui incidenti durante i lavori e questi racconti spaventarono così tanto gli abitanti da sconsigliare ai turisti di recarsi nella zona, convinti che nelle case aliene vivessero gli spiriti di coloro che vi morirono.
Gli edifici incompleti delle Ufo houses hanno subito nel corso del tempo un progressivo degrado strutturale, e la vegetazione si è impossessata di tutto. All’interno è possibile trovare mobili, letti, divani, suppellettili di ogni tipo, come se il luogo fosse stato abitato. Questo perché a Taiwan quando si propongono delle abitazioni in vendita, una o più case vengono completamente arredate per dare una dimostrazione pratica di come si possa organizzare l’ambiente.
Nelle giornate di sole, il villaggio alieno, con le sue varietà di colori e tinte vivaci, sembra un enorme parco giochi abbandonato. Ma quando il cielo è plumbeo, il paesaggio si trasforma in tonalità surreali e l’atmosfera assume tratti inquietanti : è come fare un viaggio nel tempo, un viaggio tra le rovine del futuro.
Meta di fotografi e curiosi da tutto il mondo, purtroppo, gira voce che queste misteriose abitazioni siano ormai state demolite. Tutto si crea e nulla si recupera.
D’altra parte, quando un luogo acquista la fama di maledetto, la paura e la superstizione hanno il sopravvento, e la gente lo rifugge come si parlasse del diavolo in persona.
Rimane la leggenda di una città unica, dove le case sembravano astronavi, ma incutevano un timore tale, che mai nessuno le volle abitare.
Written by Cristina Biolcati